vacanza allergie alimentari

In vacanza senza allergie alimentari!

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

In vacanza, e comunque prima di partire, si rivela una buona abitudine fare attenzione a cosa mettere in valigia. È bene non farsi trovare impreparati, infatti, nel caso in cui si venga colpiti da qualche allergia alimentare. E quelle alimentari sarebbero anche le allergie più comuni e che spingono gli esperti a stilare la necessaria serie di consigli utili da seguire per limitarne gli effetti.

Innanzitutto, è utile preparare un kit di primo soccorso che contenga un farmaco a base di cortisone, un antistaminico e dell’adrenalina. Questi farmaci sono necessari nel caso in cui si venga colpiti da episodi relativi a shock anafilattici.

Per quel che concerne i cibi, si rivela un valido aiuto la realizzazione di una lista di alimenti che non si deve assolutamente digerire ed un’altra di cibi alternativi. È bene, inoltre, controllare la cottura delle pietanze, soprattutto fuori casa, nei ristoranti e negli alberghi. Mentre quando si fanno acquisti, è buona norma leggere attentamente le etichette degli alimenti.

E se siamo in viaggio con dei bambini che soffrono di allergie alimentari, sarebbe indicato insegnar loro a chiedere il permesso prima di assaggiare dei cibi. Al contrario, gli adulti dovrebbero fare attenzione a quegli ingredienti che, sulle etichette, vengono denominati “allergeni nascosti“.

Come fa notare il professor Alessandro Fiocchi, responsabile dell’unità di Allergologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù,

“per i bambini allergici in generale la migliore difesa è la consapevolezza, già da molto piccoli prima di mangiare qualche cibo devono abituarsi a chiedere alla mamma se possono”.

In caso di malore, infine, è consigliabile recarsi in ospedale. In tal caso,

“deve essere l’adulto stesso in grado di prestarsi il primo soccorso, deve sapere cosa fare, per poi arrivare con un po’ più di tranquillità in Pronto Soccorso”,

suggerisce il professor Antonino Romano, responsabile di Allergologia presso il Columbus di Roma.

Una riflessione particolare meritano i viaggi all’estero.

Una traduzione del proprio certificato è necessaria, infatti, per spiegare l’allergia di cui si soffre, gli alimenti che non si devono assolutamente ingerire e quelli invece permessi. Mentre, per quanto riguarda i medicinali, non essendoci sempre corrispondenza di nomi nei farmaci, è raccomandabile richiedere l’indicazione specifica del principio attivo.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin