Cattive notizie per gli amanti della cucina “saporita”: troppo sale nei nostri condimenti è causa di infarti e ictus. E non si tratta solo di teoria: decenni di studi confermano il legame tra ipertensione arteriosa ed elevato consumo di sodio.
Tra i principali promotori di questa consapevolezza figura il professor Pasquale Strazzullo del Centro per l’Ipertensione al Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università Federico II di Napoli. La sua ricerca, pubblicata sul British Medical Journal, evidenzia in modo chiaro quanto il sale in eccesso incida negativamente sulla nostra salute.
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Il rischio cardiovascolare cresce con l’eccesso di sodio
Lo studio guidato da Strazzullo, in collaborazione con il Centro Collaborativo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dell’Università inglese di Warwick, ha riesaminato numerosi studi internazionali. I risultati parlano chiaro: un consumo superiore ai 5 grammi di sale al giorno – soglia raccomandata dall’OMS – aumenta del 23% il rischio di ictus e del 17% il rischio di infarto.
Il dato più allarmante? Gli italiani consumano in media tra i 9 e i 12 grammi di sale al giorno, più del doppio rispetto al limite indicato. Una soglia che, se superata abitualmente, espone a un rischio cardiovascolare molto elevato, soprattutto nei soggetti già predisposti a patologie come ipertensione, diabete o obesità.
Togliere la saliera da tavola: un primo passo
Da qui l’appello del professor Strazzullo: eliminare la saliera dalla tavola è il primo piccolo ma significativo gesto da fare. Anche durante la preparazione dei pasti è utile usare la minor quantità di sale possibile, scegliendo invece di valorizzare gli ingredienti con aromi naturali come rosmarino, origano, curcuma, aglio, cipolla o limone.
Ridurre il sale non significa rinunciare al gusto: il segreto è saper bilanciare i sapori e scoprire alternative più sane per condire i cibi.
Occhio al sale nascosto nei cibi industriali
Un altro aspetto spesso sottovalutato riguarda il cosiddetto sale “nascosto”. Circa due terzi del sodio che assumiamo ogni giorno non proviene dalla saliera, ma dai cibi confezionati. Pane, snack, cereali, biscotti, salumi, formaggi, salse pronte e piatti precotti possono contenere quantità significative di sale, anche se non hanno un sapore particolarmente salato.
Per questo motivo è fondamentale leggere attentamente le etichette al momento della spesa. Saper riconoscere voci come “cloruro di sodio”, “glutammato monosodico” o “sodio bicarbonato” aiuta a fare scelte più consapevoli. Alcuni prodotti apparentemente “sani”, come cereali integrali o barrette energetiche, possono contenere sodio in quantità inattese.
Spezie e aromi: alleati del gusto e della salute
Un antico detto popolare afferma che “il sale condisce la minestra”, ma oggi sappiamo che un consumo eccessivo di sale può diventare un vero nemico della nostra salute. Il compromesso ideale è limitare il sale ma non il sapore: si possono insaporire le pietanze usando spezie, erbe aromatiche e condimenti naturali.
Ad esempio, il succo di limone può esaltare il sapore delle verdure, la paprika può sostituire il sale in piatti a base di carne, mentre la curcuma dona colore e sapore a minestre e zuppe. In questo modo si migliora il gusto dei cibi senza mettere a rischio cuore e arterie.
Nuove linee guida e consapevolezza alimentare
Negli ultimi anni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e i ministeri della salute di molti Paesi europei – compresa l’Italia – stanno promuovendo campagne di sensibilizzazione sulla riduzione del consumo di sale. Alcuni produttori hanno iniziato a riformulare i propri prodotti per contenere meno sodio, in linea con le raccomandazioni delle autorità sanitarie.
In Italia, il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 include anche azioni mirate per educare i cittadini a un consumo più moderato di sale. Le scuole, le mense pubbliche e i media sono strumenti chiave per promuovere un cambiamento duraturo delle abitudini alimentari.
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Un piccolo gesto per un grande beneficio
Limitare l’uso del sale non significa rinunciare al piacere della tavola, ma prendersi cura della propria salute in modo semplice e immediato. Ridurre anche solo del 30% l’apporto quotidiano di sale può portare benefici significativi nel tempo: pressione più bassa, minore rischio di ictus e infarti, cuore più sano.
Basta davvero poco: togliere la saliera da tavola, leggere le etichette, scegliere aromi naturali. Ogni piccola scelta, fatta con consapevolezza, contribuisce a vivere meglio e più a lungo.