“Per l’uomo che non deve chiedere mai”. Un vecchio slogan pubblicitario che, nella realtà, crolla miseramente. Perché, quando si parla di salute e malattia, l’uomo non solo chiede eccome, ma si scopre anche più vulnerabile di quanto si creda. E non è solo una questione di influenza e raffreddore: numerose ricerche confermano che gli uomini si ammalano di più e vivono meno a lungo rispetto alle donne. Ma perché succede?
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La leggenda del “sesso forte”
Chi di noi non ha mai avuto a che fare con un uomo alle prese con un banale mal di gola trasformato in “agonia”? La scena è familiare: lamenti, termometro sempre a portata di mano e richieste di coccole continue. E le donne, con il loro proverbiale istinto da crocerossine, accudiscono e compatiscono.
Ma dietro questa ironia da quotidianità si nasconde una verità scientifica: gli uomini si ammalano più delle donne, con sintomi spesso più severi e una maggiore incidenza di patologie gravi, come infarti, ictus, diabete e diversi tipi di cancro.
La conferma dagli studi scientifici
A confermarlo è una lunga serie di ricerche, tra cui uno studio citato dalla BBC, secondo cui gli uomini sono biologicamente e comportamentalmente più esposti alle malattie. Lo dimostrano anche i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): a livello globale, la speranza di vita degli uomini è mediamente inferiore di 5-7 anni rispetto a quella delle donne.
Secondo i dati ISTAT aggiornati al 2023, in Italia l’aspettativa di vita è di circa 80,5 anni per gli uomini contro 84,9 anni per le donne. Ma a cosa si deve questa differenza?
Cause biologiche: ormoni e genetica
Una parte della spiegazione è legata a fattori biologici. Gli ormoni femminili, come gli estrogeni, esercitano un effetto protettivo sul sistema cardiovascolare e sul sistema immunitario, mentre il testosterone, ormone tipicamente maschile, sembra favorire comportamenti a rischio e avere un impatto meno favorevole sul sistema immunitario.
Le donne inoltre beneficiano della presenza di due cromosomi X, che forniscono una sorta di “backup genetico” contro alcune malattie ereditarie. Gli uomini, invece, possedendo un solo cromosoma X, sono più esposti a malattie genetiche recessive.
Comportamenti e stile di vita a confronto
Oltre alle differenze genetiche e ormonali, incidono fortemente anche le abitudini quotidiane. Gli uomini, statisticamente:
- Fumano e bevono più delle donne
- Sono meno propensi a seguire un’alimentazione equilibrata
- Fanno meno controlli medici preventivi
- Sono più esposti a infortuni sul lavoro o incidenti stradali
Secondo uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, circa il 60% degli uomini italiani sopra i 40 anni non si sottopone regolarmente a controlli medici, mentre le donne sono più attente alla prevenzione, anche grazie a campagne di screening (pap test, mammografie) più consolidate.
Il ruolo della salute mentale
Un altro aspetto spesso sottovalutato riguarda la salute mentale maschile. Gli uomini tendono a non riconoscere o non esprimere stati di disagio emotivo, depressione o ansia, spesso per ragioni culturali o per paura di apparire deboli. Questo porta a un ritardo nella diagnosi di disturbi psichici, che nei casi peggiori può avere conseguenze anche gravi, come l’aumento del rischio di suicidio: in Italia, gli uomini rappresentano circa il 75% dei suicidi totali, secondo i dati ISTAT.
Malattie cardiovascolari e tumori: il gap di genere
Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte per gli uomini in Italia. Gli infarti colpiscono più precocemente il genere maschile, con sintomi spesso sottovalutati. Inoltre, molti uomini non si sottopongono a controlli periodici della pressione, del colesterolo o della glicemia.
Lo stesso discorso vale per alcuni tipi di cancro: il tumore alla prostata è il secondo più diffuso tra gli uomini dopo quello al polmone, ma la prevenzione è ancora poco diffusa. Le donne, al contrario, sono abituate fin da giovani a un rapporto più frequente con il sistema sanitario.
Un cambio culturale è possibile
Negli ultimi anni qualcosa sta cambiando. Sempre più uomini, complice anche l’aumento dell’informazione online e delle campagne di sensibilizzazione, iniziano a prendersi cura della propria salute. Nascono ambulatori dedicati alla salute maschile, e cresce l’interesse per la prevenzione.
Ciò che serve, però, è un cambio culturale profondo: abbandonare l’idea che chiedere aiuto sia un segno di debolezza e comprendere che la salute è un diritto ma anche una responsabilità personale. Il modello del “duro che non chiede mai” ha fatto il suo tempo.
Consigli pratici per gli uomini (e per chi vive con loro)
- Programmare controlli medici regolari, anche in assenza di sintomi
- Seguire una dieta equilibrata e ridurre il consumo di alcol
- Smettere di fumare e praticare attività fisica regolare
- Parlare apertamente di stress, ansia e disagio emotivo
- Non ignorare segnali del corpo come stanchezza, dolori persistenti, difficoltà urinarie o cambiamenti di umore
Più consapevolezza, più salute
Essere uomini oggi non significa più dover fingere forza a ogni costo. La vera forza sta nel prendersi cura di sé, affrontare con consapevolezza i segnali del proprio corpo e mettere la prevenzione al centro della propria vita.
La salute non è un fatto privato o una questione di genere: è un diritto da esercitare e un dovere verso se stessi e chi ci sta accanto. Quindi, cari uomini, basta con il mito del supereroe: meglio una visita in più che una malattia evitabile in meno.