Itinerari naturalistici nel Lazio per rimettersi in forma: Manziana, Trevignano, Appia, Cimino e Veio. Percorsi da 6 a 10 km vicino Roma.
Le abbuffate natalizie hanno lasciato il segno. Ora è il momento di rimettersi in moto, ma con calma. Niente iscrizioni in palestra o obiettivi irrealistici: servono solo calzature adeguate e qualche ora di tempo per esplorare luoghi meravigliosi nelle vicinanze della città.
Indice
La riserva naturale di Manziana
Distanza dalla Capitale: circa 50 chilometri in direzione Bracciano
Livello: Molto semplice
Tempo di percorrenza: circa 90 minuti per 6 chilometri totali
Dall’area di sosta principale si sviluppa un tracciato ampio e agevole che taglia il bosco in modo lineare per tre chilometri. Non ci sono incroci complicati o deviazioni confuse: si procede dritti e si ritorna sui propri passi. Il cammino si snoda tra querce, cerri e carpini. Chi desidera prolungare l’escursione può avventurarsi nei sentieri laterali che penetrano nella riserva, ma per riprendere l’attività fisica dopo le festività il tracciato principale è l’ideale. Si cammina su terreno morbido, riparati dalla vegetazione, e l’atmosfera del bosco offre già un grande beneficio.
Il percorso costiero di Trevignano
Distanza dalla Capitale: circa 45 chilometri
Livello: Semplice
Tempo di percorrenza: dalle 2 alle 3 ore per 7-8 chilometri
L’auto si lascia presso il cimitero del paese e da quel punto inizia la camminata lungo la riva. Il tracciato segue il perimetro dello specchio d’acqua con panorami sul lago di Bracciano e le alture circostanti. Durante i fine settimana sono allestiti mercatini dove sostare per dare un’occhiata o concedersi una pausa caffè. Il percorso è completamente pianeggiante, adatto a chiunque, e il lago nella stagione fredda regala atmosfere suggestive. Si può proseguire finché si ha energia e invertire la marcia quando si è affaticati. L’aria fresca del bacino lacustre rigenera meglio di qualsiasi centro fitness.
Il parco archeologico dell’antica via consolare
Distanza dalla Capitale: vicinissimo al Colosseo
Livello: Semplice
Tempo di percorrenza: dalle 2 alle 3 ore
Il punto di partenza è Porta San Sebastiano, dove si trova anche il Museo delle Mura con una sezione di camminamento sulle fortificazioni aureliane. Superata la porta si incontra la prima colonna miliare della via Appia, una riproduzione dell’originale, e poco distante sorge la Chiesa del Domine Quo Vadis, legata alla tradizione dell’incontro tra Pietro e Cristo. Si continua lungo il sentiero privato delle catacombe di San Callisto fino alla Basilica di San Sebastiano fuori le mura, che custodisce l’ultima opera del Bernini e la freccia del martirio del santo. Al terzo miglio compare il Mausoleo di Cecilia Metella, emblema del parco: è possibile visitare il sepolcro, il castello Caetani e vivere un’esperienza in 3D. A trecento metri c’è un punto di ristoro per una sosta.
Prima di svoltare su via di Cecilia Metella conviene camminare brevemente sui basoli originali della via consolare. Al termine della strada, attraversando con prudenza l’incrocio, si imbocca via dell’Almone che conduce all’ingresso della Valle della Caffarella. Sono 190 ettari di territorio demaniale dove si raggiunge il Casale della Vaccareccia, antico possedimento cinquecentesco della famiglia Caffarelli.
Il bosco secolare del Cimino
Distanza dalla Capitale: 80 chilometri, territorio viterbese
Livello: Semplice
Tempo di percorrenza: dalle 2 alle 3 ore
Il Monte Cimino sfiora appena i mille metri ma la sua faggeta è riconosciuta dall’UNESCO. Si tratta di un bosco primario che sembra immutato nel tempo, con i faggi più imponenti d’Europa, blocchi di tufo scenografici e numerose sorgenti. I tracciati sono ben indicati e piuttosto agevoli da percorrere. Si opta per quello preferito in base alla distanza che si vuole coprire. I faggi esercitano effetti positivi sull’organismo, quindi è il luogo ideale per praticare forest bathing in modo naturale, semplicemente respirando.
L’area protetta di Veio
Distanza dalla Capitale: 20 chilometri, località Isola Farnese
Livello: Semplice
Tempo di percorrenza: dalle 2 alle 3 ore per 10 chilometri
Un percorso ad anello che parte da Isola Farnese con dislivello praticamente assente. Si attraversano boschi di castagni, cerri e lecci con vedute che si aprono periodicamente. Il tracciato tocca Campetti, la Cascata dell’Antica Mola, il Ponte Sodo, la Tomba Campana e Monte Michele. Successivamente si arriva al Tumulo della Vacchereccia e si scende verso il ponte sul Torrente Cremera. Durante l’escursione si incontrano vestigia etrusche, cisterne antiche e testimonianze di vita di duemila anni fa. Un’immersione completa nella natura con la storia che affiora dal terreno.
Extra: la valle del Treja, da Monte Gelato verso Calcata
Distanza dalla Capitale: 45 chilometri
Livello: Intermedio
Tempo di percorrenza: circa 3 ore
Da Monte Gelato si parte verso Calcata transitando per Mazzano Romano. Il sentiero attraversa il bosco tra risorgive e piccoli corsi d’acqua, con un affluente che proviene dalla Fonte di Virginio. Ci sono diversi tratti in salita e discesa, niente di proibitivo ma occorrono calzature appropriate. Dopo circa novanta minuti si raggiunge Mazzano Romano, borgo che vale una pausa. Si prosegue su via del Lavatoio fino al Treja, si passa accanto ai resti del tempio falisco di Monte Li Santi e al fosso della mola di Magliano. Un chilometro oltre c’è un ponte che conduce sotto la rupe di Calcata.
Questi itinerari non sono pensati per conquistare cime o stabilire primati. Servono per abbandonare le mura domestiche, attivare i muscoli, ossigenare i polmoni e scoprire che a breve distanza dalla Capitale esistono luoghi dove il caos urbano è solo un lontano ricordo. Si parte con calma, si procede senza affanno, si rientra piacevolmente stanchi nel modo corretto.