smartphone

Fare dello smartphone un alleato della salute? Bastano poche semplici regole (e qualche applicazione sperimentale)

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Si può trasformare lo smartphone in un alleato della propria salute? Il dubbio è legittimo considerato che a trovare spazio sui media sono sistematicamente soprattutto gli studi che mettono in guardia dai possibili rischi per la salute legati a un uso eccesivo dei cellulari di ultima generazione.

La risposta sta a ben guardare proprio in quanto – e, forse, più che in quanto in come – si usa lo smartphone: se il tempo trascorso sullo schermo del telefono è un tempo che incide negativamente sul proprio benessere psicofisico o, al contrario, lo migliora dipende cioè essenzialmente da cosa si fa durante quel tempo.

Ci si potrebbe procurare per esempio uno smartphone di ultima generazione, e online non è difficile trovare anche per modelli come l’iPhone 12 offerte e promozioni interessanti, che abbia incorporate o supporti funzioni e app per monitorare l’esercizio fisico e come cambiano mentre ci si allena battito cardiaco, frequenza respiratoria, eccetera. Uno smartphone con installata un’app per tracciare il ciclo mestruale può essere un buono alleato della salute riproduttiva delle donne, soprattutto per come aiuta giovani e meno giovani a familiarizzare con il proprio corpo e come cambia in risposta ai cambiamenti ormonali.

Smartphone: così diventa il perfetto alleato della salute

L’elenco di esempi potrebbe continuare a lungo tanto da convincere anche i più scettici che, sì, se utilizzato bene lo smartphone è amico della salute. Basta seguire poche semplici regole a cui gli addetti ai lavori hanno preso a riferirsi sempre più spesso come regole di igiene digitale, ma che sono per lo più regole di buon senso:come limitare l’esposizione alla luce blu degli schermi digitali durante le ore notturne per evitare sia danni agli occhi e sia disturbi del sonno o, ancora più semplicemente, tenere conto che quella dello schermo dello smartphone è tra le superfici più sporche che ci siano e sarebbe raccomandabile per questo lavarsi le mani dopo averla toccata e prima di compiere azioni come mettersi a cucinare.

Per rispondere in maniera più completa alla domanda se lo smartphone può essere alleato della salute, però, non si possono non citare almeno studi e trial medici che sfruttano caratteristiche tecniche e funzioni dei più comuni telefoni cellulari oggi in commercio per facilitare la diagnosi di patologie molto diffuse. Un gruppo di studio dell’Università della California, per esempio, ha provato a sfruttare il flash delle fotocamere dello smartphone per individuare i pazienti diabetici e il tipo di diabete da cui erano affetti a partire, semplificando molto, da variazioni nel volume del sangue. I flash delle macchine fotografiche integrate nei telefonini di ultima generazione sono stati protagonisti anche di un altro studio dell’Università di Washington finalizzato a sperimentare come – e se – si possano sfruttare i videoselfie per la diagnosi precoce di commozioni celebrali o ictus. L’Università di Stanford ha provato a sfruttare, invece, le fotocamere degli iPhone e uno speciale algoritmo per identificare tra le diverse tipologie di lesioni cutanee i melanomi. Dal tumore al pancreas alle malattie sessualmente trasmissibili, tante altre sono le patologie che, suggeriscono le ricerche, possono essere individuate con l’aiuto dello smartphone.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Per suggerimenti, storie o comunicati puoi contattare la redazione all'indirizzo redazione@wellme.it