funghi prevenzione cancro al seno

Funghi per la prevenzione del cancro al seno

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Se un tempo venivano usati per avvelenare nemici e persone scomode, oggi sembrano essere l’elemento jolly della nostra cucina. Sono utili per arricchire pasta, riso, verdure, carni, selvaggina e anche pesce. Stiamo parlando dei funghi! Noti non solo per la loro versatilità culinaria, ma anche e soprattutto per il loro valore nutrizionale.

Su di essi possiamo contare per l’approvvigionamento delle vitamine D e B, delle fibre vegetali e del selenio, un potente antiossidante. Inoltre, sono a basso contenuto di sodio, grassi e colesterolo e, cosa fondamentale, contengono poche calorie.

È stato dimostrato, infatti, come, sostituendo ad un etto di carne la stessa quantità di funghi, si eviti di assumere 18 mila calorie e 3 mila grammi di grassi. Ciò equivale a dire una perdita di peso di oltre 5 chili per una donna di media costituzione.

Ma oggi c’è un motivo in più per mangiare i funghi: aiutano a prevenire il cancro al seno.

A sostenerlo il professor Shiuan Chen, docente di Biologia delle cellule tumorali presso la City of Hope di Duarte (California). Shiuan Chen è il primo scienziato a studiare l’azione benefica e di prevenzione delle malattie dei funghi champignon bianchi.

Dai primi studi in laboratorio è emerso che le sostanze possedute dai funghi eliminano gli effetti dell’aromatosi. Questo è un enzima naturale che aiuta a sintetizzare l’ormone estrogeno, da cui dipende la crescita dei tumori nel 75% delle donne in post menopausa con carcinoma mammario. Un risultato fondamentale per la salute e il benessere della donne.

Quindi, care amiche, dato che l’autunno è il periodo più idoneo per la raccolta dei funghi, armatevi di guanti e cestino e programmate delle belle scampagnate nei boschi. Oltre a fare delle lunghe camminate respirando aria pulita, potrete fare una bella scorta di funghi e preparare piatti succulenti.

Ma fate attenzione. In natura esistono oltre 3 mila specie di funghi e quelli commestibili sono poco più di 100. Se non siete esperti, è bene affidarsi ai funzionari dell’Ufficio di Igiene (presenti nei mercati generali delle grandi città) per avere un parere gratuito sulla specie raccolta. E ricordatevi di consumare i funghi freschi entro 24 ore dalla raccolta…

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