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Eiaculazione precoce: ne soffrono 4 milioni di italiani

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Parlare di problemi relativi all’apparato genitale maschile resta difficile, affrontarli è impresa ancora più ardua. Lo sanno bene i 4 milioni di italiani che soffrono di eiaculazione precoce e che per pudore e imbarazzo cercano di accantonare il disagio.

La maggioranza di essi ci riesce con un unico risultato: il problema non si risolve, anzi può peggiorare, compromettendo non solo lo stato di salute dell’uomo ma molto spesso anche i rapporti di coppia, perché, si sa, il sesso in una relazione a due è fondamentale.

I dati parlano chiaro: Il 64% degli uomini riporta molta o moltissima frustrazione (una percentuale assai maggiore rispetto alle persone senza eiaculazione precoce); il 31% prova scarsa soddisfazione sessuale durante i rapporti; il 31% lamenta difficoltà nel rapporto di coppia; il 50% si sente meno sicuro di sé e delle proprie capacità sessuali; infine, il 50% avverte che il disturbo nuoce alla relazione di coppia.

Un impatto negativo che coinvolge anche la donna, creando in lei stati di ansia, frustrazione, rabbia, perdita dell’intimità, tutti sentimenti che potrebbero far spegnere il fuoco della passione e mettere a serio rischio la coppia stessa. Dalle statistiche emerge infatti che soltanto il 53% delle donne raggiunge sempre o quasi l’orgasmo e solo il 38% si definisce soddisfatta nel rapporto sessuale.

La soluzione? È soltanto una: affidarsi ad un andrologo che con la sua professionalità e attenzione saprà offrire le soluzioni terapeutiche al problema.

Lo sottolineano gli specialisti durante il XVI Congresso della Società Italiana di Andrologia (SIA), tenutosi a Roma dal 25 al 27 novembre, che evidenziano come la salute sessuale sia un diritto dell’uomo e della coppia e come l’eiaculazione precoce, con le sue implicazioni sul piano della soddisfazione sessuale (personale e di coppia), possa realmente compromettere questo diritto.

Quindi, cari maschietti, per il vostro bene e per il bene della vostra relazione, parlatene. Accantonate la vergogna e rivolgetevi allo specialista. D’altra parte non si tratta di un compagno di squadra in uno spogliatoio pronto ad irridere dimensioni e prestazioni o di un maschione intenzionato ad approfittare sessualmente: è solo un medico e nulla più.

Fabrizio Giona

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