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Infarto: al secondo si rischia la vita 3 volte in più del primo

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Ogni anno 80 mila persone in Italia hanno per la prima volta un infarto. 50 mila quelle che, invece, sono colpite da un secondo episodio. Ed è questo secondo evento che incide tre volte in più del primo infarto: un paziente su 5 muore, in questo caso, entro l’anno.

Sono i dati che emergono in occasione dell’inizio della campagna “Il Valore della Vita“, promossa da Anmco, l’associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri e dalla Fondazione Per il tuo cuore Onlus, con il supporto di AstraZeneca.

Tra i pazienti colpiti da un secondo infarto, si contano 10 mila decessi, almeno metà dei quali si possono evitare con la prevenzione, cure costanti e stili di vita sani.

Con l’uso di farmaci adeguati e di terapie costanti – spiega Marino Scherillo, presidente Anmco – potremmo dimezzare il pericolo di un secondo infarto e la conseguente mortalità. Purtroppo un anno dopo l’infarto solo un paziente su due segue cure appropriate. E le donne e i pazienti con meno di 60 anni sono le categorie con il più elevato tasso di abbandono delle cure perché ne sottovalutano l’importanza e si considerano, a torto, meno a rischio degli altri”. Inoltre, “meno della metà corregge le proprie abitudini alimentari, appena uno su 10 abbandona la sigaretta, il 70% non fa esercizio fisico.

Germana Carillo

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di Wellme.it per tre anni, scrive per Greenme.it da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania.