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Allenare la mente per ritardare la demenza senile

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Un giro di carte, un buon libro e un quaderno dove appuntare tutti i pensieri. Mantenete attivi la mente e non ve ne pentirete.

Uno studio americano ha dimostrato che allenare il cervello con attività simili può ritardare il declino della memoria che sfocia poi nella demenza. La demenza è la riduzione di capacità come la facoltà di ricordare e il funzionamento cerebrale, che possono essere provocati da determinate malattie, come il morbo di Alzheimer e di Parkinson, oltre a ictus e infezioni al cervello.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Neurology, ha coinvolto 488 persone di età compresa tra i 75 e gli 85 anni, non affetti da demenza all’inizio dello studio. I partecipanti sono stati seguiti per una media di cinque anni, durante i quali 101 persone hanno sviluppato demenza.

All’inizio dell’analisi, le persone indicavano che spesso si dedicavano ad attività come leggere, scrivere, fare cruciverba, giocare a carte o a giochi da tavolo, discutere in gruppo e suonare o ascoltare musica.

Per ogni attività, la partecipazione di ogni giorno veniva valutata con sette punti, alcuni giorni a settimana con quattro punti, una volta a settimana con un punto solo. Chi riceveva il punteggio medio di sette punti erano quelli che sviluppavano la demenza più tardi.

I ricercatori hanno poi esaminato il punto in cui è aumentata la perdita di memoria e hanno scoperto che per ogni ulteriore attività cui si partecipava, questa si ritardava di circa 9 settimane.

Il punto di accelerazione del declino è stato ritardato di 1,29 anni per la persona che ha partecipato ad 11 attività a settimana, rispetto alla persona che ha partecipato solo a quattro attività a settimana”, ha spiegato l’autore dello studio Charles B. Hall dell’Albert Einstein College of Medicine, negli Stati Uniti.

Insomma, un passo in avanti da non sottovalutare.

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