significato della stretta di mano

Significato della stretta di mano: cosa rivela davvero e perché influenza la prima impressione

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La stretta di mano è uno dei gesti più antichi e universali della comunicazione umana. Il significato della stretta di mano è profondo in molti contesti culturali. Ancora oggi rappresenta un simbolo potente di fiducia, rispetto e connessione sociale. Nonostante l’ascesa di nuovi modi di salutare, dalla pandemia all’era digitale, questo gesto continua a essere fondamentale in ambito professionale e personale. A confermarne l’importanza non è soltanto il buon senso, ma anche la scienza. Uno studio condotto dal Beckman Institute e pubblicato sul Journal of Cognitive Neuroscience dimostra infatti che la stretta di mano è decisiva per la prima impressione, influenzando in modo significativo le emozioni e i giudizi che formuliamo sui nuovi incontri.

Negli ultimi anni, soprattutto dopo il 2020, la stretta di mano ha attraversato una fase di crisi, venendo temporaneamente sostituita da saluti alternativi. Tuttavia, con il ritorno alla normalità, psicologi e neuroscienziati hanno confermato che questo gesto resta profondamente radicato nella nostra cultura e possiede un valore comunicativo unico.

Il potere sociale della stretta di mano

La stretta di mano esiste da millenni e ha origini probabilmente legate alla dimostrazione simbolica di “non aggressione”: mostrare la mano vuota indicava l’assenza di armi. Oggi questo gesto conserva una valenza simile, trasformandosi in un rituale che trasmette affidabilità, collaborazione e rispetto reciproco.

Nel mondo professionale, è considerata una parte essenziale dell’etichetta aziendale. Molte aziende includono la stretta di mano persino nei corsi di formazione di leadership e comunicazione, perché capace di influenzare trattative e rapporti di lavoro. Secondo diversi studi più recenti, una stretta di mano efficace può aumentare la percezione di competenza, autorevolezza e apertura verso l’altro.

A livello psicologico, questo semplice contatto fisico riduce la distanza sociale, attiva il sistema limbico e favorisce una sensazione di connessione immediata. Per questo motivo, la stretta di mano resta uno strumento fondamentale per instaurare rapporti umani più profondi, anche in un’epoca digitale come la nostra.

La ricerca scientifica che conferma il valore del gesto

Lo studio del Beckman Institute ha coinvolto 18 volontari, uomini e donne. Ai partecipanti è stato chiesto di osservare alcuni video non verbali ambientati in contesti professionali. Nel frattempo, gli studiosi monitoravano le risposte cerebrali attraverso risonanza magnetica funzionale e altri parametri fisiologici, come la conducibilità della pelle, spesso associata a stress o attivazione emotiva.

I risultati sono stati sorprendenti: la maggior parte dei volontari ha dato una valutazione fortemente positiva alle situazioni che includevano la stretta di mano. I ricercatori hanno osservato:

  • una maggiore tendenza all’approccio attivo;
  • una riduzione dell’istinto di evitamento nell’amigdala;
  • una maggiore attivazione nel nucleo accumbens, area ricca di dopamina legata alla motivazione e al piacere;
  • una migliore predisposizione emotiva nei confronti dell’interlocutore.

In altre parole, la stretta di mano crea le basi per un incontro positivo e costruttivo. Come spiega una delle autrici della ricerca, Sanda Dolcos:

“Grazie ai nostri risultati – ha spiegato Sanda Dolcos – ora le persone possono prendere consapevolezza del potere che ha una semplice stretta di mano perché abbiamo visto che non solo rafforza l’impatto positivo dell’approccio tra due persone che non si conoscono, ma diminuisce anche quello negativo”.

Secondo la ricercatrice, inoltre, una stretta di mano può persino “riparare” piccoli fallimenti comunicativi o incomprensioni iniziali, riducendo immediatamente la tensione.

Neuroscienze della stretta di mano

L’atto di stringere la mano attiva aree del cervello collegate alle emozioni, alla socialità e alla valutazione dell’altro. L’amigdala, responsabile del riconoscimento di minacce e dell’elaborazione delle emozioni primarie, reagisce in modo meno difensivo quando è presente una stretta di mano.

Il nucleo accumbens, ricco di dopamina, si attiva come risposta a un contatto percepito come positivo: questo genera una sensazione di fiducia immediata. Il solco temporale superiore, invece, elabora i segnali sociali e il linguaggio del corpo.

Questo significa che la stretta di mano, pur essendo un gesto semplice, coinvolge simultaneamente componenti emotive, cognitive e sociali. È un vero “micro-rituale neurale” che prepara il terreno alla connessione interpersonale.

I diversi tipi di stretta di mano e cosa comunicano

Non tutte le strette di mano sono uguali. Il modo in cui stringiamo la mano comunica molto più delle parole, un po’ come accade per postura e tono della voce. Esistono diversi tipi di stretta, ognuno con un significato implicito.

Diversi sono i modi di stringere la mano: la stretta del “pesce morto”, quella “tritaossa”, quella “olandese”, oppure la “stretta della chiave”.

Secondo lo psicologo Davide Algeri, intervistato da la Repubblica:

“Il tipo di stretta di mano che diamo dipende dal rapporto che ciascuno di noi ha con l’altro (…) c’è chi ha il ruolo dominante e chi, invece, è un tipo sottomesso”

La stretta “schiaccianoci”

È forte e decisa, talvolta accompagnata da un braccio sulla spalla. Denota dominanza, sicurezza, ma in alcuni casi può essere percepita come aggressiva.

“In questi casi – continua il dott. Algeri – per mettersi sullo stesso piano e comunicare all’altro che non si vuole essere sopraffatti, bisogna provare a dare lo stesso tipo di stretta”.

La stretta fiacca

È tipica delle persone insicure o che desiderano evitare il contatto. Spesso viene data porgendo solo la punta delle dita.

“Queste persone porgono solo la punta delle dita – prosegue lo psicologo – perché hanno una scarsa fiducia nell’altro e tendono a sfuggire”.

In realtà, lo stile della stretta di mano non dipende solo dal carattere, ma anche dalla persona con cui ci relazioniamo, dal contesto e dalle emozioni del momento.

La stretta di mano ideale secondo gli esperti

Esiste un modo “migliore” per stringere la mano? Secondo molti psicologi sì. L’obiettivo deve essere comunicare sicurezza, calma ed equilibrio, evitando eccessi.

E la stretta di mano migliore?

“Quella decisa che denota sicurezza, ma se la mano viene stretta eccessivamente è sintomo di aggressività e un po’ di esibizionismo”.

La stretta di mano perfetta deve essere:

  • asciutta;
  • decisa ma non dolorosa;
  • accompagnata da un contatto visivo sincero;
  • della durata di 1-2 secondi;
  • coerente con il contesto sociale o professionale.

Questi elementi migliorano la percezione che gli altri hanno di noi, sia in ambito professionale che personale.

Leggi anche: Linguaggio del corpo: come fare una perfetta stretta di mano

Perché oggi la stretta di mano è ancora più importante

Dopo gli anni della pandemia, molte persone hanno riscoperto il valore del contatto umano. Le neuroscienze confermano che il tatto è uno dei sistemi sensoriali fondamentali per il benessere sociale: una semplice stretta di mano riduce la solitudine percepita e rafforza i legami.

In azienda, nelle relazioni di lavoro e nella vita quotidiana, questo gesto torna a essere un simbolo di normalità e fiducia. Per questo motivo, saperlo utilizzare nel modo giusto può migliorare la qualità delle nostre interazioni.

Una piccola azione con un grande potere

La stretta di mano è un gesto semplice, ma il suo impatto è enorme. Influenza la prima impressione, modula le emozioni, attiva aree specifiche del cervello e comunica tratti della personalità. I dati scientifici lo confermano: un saluto fatto bene può favorire relazioni professionali più efficaci, incontri positivi e scambi più autentici.

Se l’obiettivo è trasmettere fiducia, sicurezza e apertura, una stretta di mano decisa, asciutta e rispettosa può davvero fare la differenza. Un piccolo rituale che, ancora oggi, resta uno dei linguaggi più potenti della comunicazione umana.

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