L'infedeltà è un tema delicato. Ecco cosa rivelano i sondaggi sulle tempistiche dei tradimenti tra coppie sposate
Pronunciando il fatidico sì davanti all’altare, si giura al proprio partner fedeltà eterna. Purtroppo però, come avviene per tanti altri tipi di promesse, non sempre e non tutti riescono a mantenerle. A questo proposito è stato condotto un sondaggio tra i suoi utenti che svela la tempistica dei tradimenti, ovvero quanto tempo dopo le nozze avvengono più o meno frequentemente, differenziando le infedeltà maschili da quelle femminili.
Ad essere intervistati sulle proprie relazioni extraconiugali sono stati 1565 italiani, uomini e donne, sposati e di età compresa tra i 24 e i 64 anni. Ma vediamo cosa è emerso…
Indice
Il primo anno di matrimonio
Il tasso di infedeltà è del 27% per gli uomini e del 21% delle donne. C’è però da considerare che tra coloro che tradiscono già al primo anno c’è un 35% che era stato infedele almeno una volta anche negli anni del fidanzamento.
Nel 2° e 3° anno di matrimonio
Il divario tra l’infedeltà maschile e quella femminile aumenta: il 36% degli uomini contro l’11% delle donne. Generalmente questo è il periodo in cui nasce il primo figlio, nuova situazione vissuta in maniera spesso diametralmente opposta dai due partner: le donne prese del nuovo arrivato trascurano un po’ il marito che così è costretto a rifugiarsi nelle braccia di qualcun’altra (o almeno questo è il luogo comune e la classica scusa utilizzata per giustificarsi!).
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Tra il 3° e il 9° anno di matrimonio
Il tasso di infedeltà cresce esponenzialmente e non si registrano più grandi differenze tra uomini e donne. Il 58% degli intervistati uomini ha confessato uno o più tradimenti, per le donne invece la percentuale è del 46%.
Dal 9° al 25° anno, l’infedeltà si fa “seriale”
Il tradimento è ormai una routine per il 49% degli intervistati uomini e per il 36% delle donne.
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Dopo il 25° anno di matrimonio (ma chi ci arriva?)
Non si tradisce più, il tasso di infedeltà è solo del 13%: ovviamente il fatto è probabilmente da imputare ad un fattore di età.