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Sintomi simil-influenzali, come riconoscerli e non scambiarli per Covid-19

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Tosse, raffreddore, febbre leggera. Se fino allo scorso anno questi sintomi non generavano preoccupazione – al massimo, un po’ di fastidio – con l’avvento del Covid-19 le cose sono evidentemente cambiate.

Il motivo è facilmente immaginabile: il raffreddore e la congestione nasale sono presenti in fino a un terzo dei casi di Covid, mentre la tosse è un sintomo ricorrente fino a quasi l’80% delle ipotesi di Covid. Insomma, il rischio è che alla prima freddura scatti l’allarme. Ma è davvero così?

I malanni di stagione complicheranno lo scenario

I bruschi cambiamenti di temperatura che stiamo sperimentando in questi giorni possono evidentemente provocare una serie di sintomi a carico dell’apparato respiratorio. Dunque, contrariamente a quanto molte persone pensano, non è il freddo che ci fa ammalare, ma lo sbalzo dal caldo al freddo improvviso, che colgono impreparato l’organismo, il quale non ha il tempo per potersi adattare efficacemente alla nuova situazione.

Considerato dunque che il pericolo di generare confusione tra i sintomi simil-influenzali e quelli del Covid è altissimo, bisogna cercare di correre ai ripari… preventivi. In primo luogo, è bene mantenere la temperatura tra l’esterno e gli ambienti interni il più possibile equilibrata, evitando delle differenze termiche notevoli.

Occorre altresì cercare di regolare il tasso di umidità negli ambienti, assicurandosi che sia intorno al 50%. Per quanto concerne l’abbigliamento, l’ideale è vestirsi “a cipolla”, con strati che possano essere facilmente aggiunti o sottratti a seconda delle proprie necessità.

Vaccino anti-influenzale: non protegge dalle sindromi simil-influenzali

La situazione sembra essere destinata a peggiorare quando, oltre alle sindromi simil-influenzali e al Covid-19, avremo a che fare con i sintomi della vera e propria influenza che, intuibilmente, sono più o meno gli stessi.

La cosa migliore da fare è in questi casi quella di non farsi prendere dal panico, tenendo conto che i virus parainfluenzali si presentano con meno sintomi e si risolvono spontaneamente nell’arco di 2-3 giorni. Di contro, l’influenza vera e propria tende invece a viaggiare con freddo intenso e prolungato, e dunque ci farà compagnia da dicembre – gennaio in poi.

In questo scenario il vaccino anti-influenzale sarà di grande aiuto, anche se non potrà proteggere dagli altri virus. Ecco perché, in presenza di sintomi come febbre, tosse e raffreddore, anche se si è vaccinati contro l’influenza, non bisognerà subito pensare al Covid-19.

C’è però una buona notizia: quest’anno si prevede una stagione influenzale meno intensa dello scorso anno.

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Siciliana nata tra le pendici dell’Etna e il mare, ma trapiantata a Roma da qualche anno. Laureata in Media, comunicazione digitale e giornalismo, è appassionata al mondo del benessere e del bio. Estremamente curiosa, ama scrivere, conoscere nuove storie e osservare il mondo, soprattutto attraverso le lenti di una macchina fotografica.