Negli ultimi anni le allergie alimentari nei bambini sono in costante aumento, diventando una delle principali preoccupazioni per genitori e pediatri. Secondo i dati più recenti dell’SIAIP (Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica), oltre 300.000 bambini italiani sotto i 6 anni soffrono oggi di qualche forma di allergia, con una crescita significativa rispetto al passato. Una condizione che non solo impatta sulla salute, ma anche sulla qualità della vita dell’intera famiglia.
Per questo motivo, la SIAIP continua a promuovere campagne informative rivolte alle famiglie, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e migliorare la prevenzione.
«Con questa campagna vogliamo mettere in evidenza il ruolo importantissimo che può avere la prevenzione, con l’obiettivo di diffondere informazioni rispetto ai comportamenti e alle scelte più appropriate per i propri bambini»
ha dichiarato Luciana Indinnimeo, referente della SIAIP.
Indice
Le allergie alimentari più comuni nei bambini
Le allergie alimentari si manifestano quando il sistema immunitario reagisce in modo eccessivo a una sostanza innocua, come una proteina alimentare. Nei più piccoli, le più frequenti sono quelle al latte vaccino, all’uovo, alle arachidi, al pesce e alla frutta secca.
Il latte vaccino resta una delle principali cause di allergia nei primi mesi di vita. Alcuni bambini sviluppano anche reazioni a uova o farine contenenti glutine, mentre la frutta secca e i crostacei tendono a creare problemi in età più avanzata.
«Molti genitori iniziano a preoccuparsi delle allergie solo dallo svezzamento in poi, in realtà però, i primi mesi di vita sono particolarmente critici. Per questo è importante sottolineare l’importanza del latte materno, scelta da privilegiare per tutti i piccoli e in particolare nei lattanti a rischio allergico vista l’azione protettiva dell’allattamento al seno. In caso di mancanza di latte materno, è bene ricordare che il pediatra resta la figura di riferimento principale»
ha aggiunto la Indinnimeo.
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Come riconoscere un’allergia alimentare
I sintomi possono comparire dopo pochi minuti o anche ore dall’assunzione del cibo “incriminato”. Tra i segnali più comuni ci sono:
- rossore o gonfiore del viso e delle labbra;
- orticaria e prurito diffuso;
- disturbi gastrointestinali come nausea, vomito o diarrea;
- difficoltà respiratorie o tosse persistente;
- nei casi più gravi, rischio di shock anafilattico.
È importante non confondere le allergie con le intolleranze alimentari (come quella al lattosio), che non coinvolgono il sistema immunitario e presentano sintomi più lievi ma cronici. In caso di sospetto, è fondamentale rivolgersi a un pediatra o a un allergologo per eseguire test specifici, come i prick test o le analisi del sangue per la ricerca delle IgE specifiche.
5 consigli pratici per prevenire e gestire le allergie alimentari nei bambini
Se il tuo bambino è a rischio allergico, ci sono alcune buone pratiche che possono ridurre il rischio di sviluppare reazioni gravi e aiutare a convivere con maggiore serenità.
Ecco i 5 consigli fondamentali suggeriti dagli esperti della SIAIP:
- Allattare al seno per i primi 6 mesi in modo esclusivo, continuando anche dopo l’inizio dello svezzamento. L’allattamento materno fornisce anticorpi e aiuta a rafforzare il sistema immunitario del bambino.
- Svezzamento graduale: iniziarlo tra il 4° e il 6° mese di vita, mai prima. Nei mesi precedenti, l’intestino del bambino non è ancora pronto per digerire altri alimenti oltre al latte materno.
- Piano di introduzione degli alimenti: concorda con il pediatra un percorso di inserimento graduale dei diversi alimenti, tenendo un diario per annotare eventuali reazioni o intolleranze.
- Un alimento nuovo alla volta: introdurre un solo nuovo alimento per volta permette di individuare facilmente eventuali reazioni allergiche e agire tempestivamente.
- Dopo il primo anno di vita, inserire solo gradualmente alimenti potenzialmente allergizzanti come kiwi, sedano, frutta secca e crostacei, sempre sotto consiglio medico.
Vivere con un bambino allergico: consigli per la vita quotidiana
Gestire un bambino con allergie alimentari può essere impegnativo, ma con la giusta organizzazione si può garantire una vita normale e serena. Ecco alcune strategie utili:
- Leggere sempre le etichette dei prodotti confezionati, verificando la presenza anche di tracce di allergeni.
- Informare insegnanti e baby sitter sulla condizione del bambino e su come intervenire in caso di emergenza.
- Tenere sempre con sé farmaci d’emergenza come antistaminici o adrenalina auto-iniettabile, se prescritti dal medico.
- Favorire un’alimentazione equilibrata e varia, in modo che il piccolo riceva comunque tutti i nutrienti necessari anche eliminando alcuni cibi.
- Coinvolgere il bambino: spiegare in modo semplice la propria condizione lo aiuterà a gestirla con maggiore autonomia e sicurezza.
Nuove frontiere nella prevenzione e nella ricerca
Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha fatto passi avanti nel campo della prevenzione delle allergie alimentari. Studi recenti indicano che una introduzione precoce e controllata di alcuni alimenti allergizzanti (come le arachidi o le uova cotte) potrebbe ridurre il rischio di sviluppare allergie gravi, se eseguita sotto controllo medico.
Parallelamente, si stanno studiando nuovi protocolli di immunoterapia orale, che mirano a desensibilizzare il sistema immunitario dei bambini allergici, aumentando gradualmente la tolleranza agli alimenti responsabili delle reazioni.
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Le allergie alimentari nei bambini rappresentano una sfida sempre più diffusa, ma grazie alla prevenzione, all’informazione e alla ricerca è possibile gestirle con efficacia. Il ruolo dei genitori è fondamentale: informarsi, osservare e collaborare con il pediatra sono i primi passi per proteggere la salute dei più piccoli.