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Fertilità in calo sia negli uomini che nelle donne. Perché?

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La fertilità, un tema estremamente delicato che può rappresentare un problema sia per gli uomini che per le donne dei nostri giorni e per quanto riguarda le prossime generazioni. Essa risulterebbe infatti in calo sia nella popolazione maschile che femminile per via di una serie di fattori, legati all’evoluzione o alla vita moderna.

Per quanto riguarda la fertilità femminile, una nuova ricerca suggerirebbe come la causa della fertilità ridotta sia da attribuire ad una maggiore longevità. Quest’ultima infatti provocherebbe alcuni cambiamenti fisiologici, quali tendenza alla magrezza e riduzione della fertilità. Lo studio in questione è stato condotto presso il Leibniz Institute for Zoo and Wildlife Research di Berlino.

Esso è stato pubblicate tra le pagine della rivista scientifica Current Biology, con il titolo di “The Demographic Transition Influences Variance in Fitness and Selection on Height and BMI in Rural Gambia”. Gli esperti si sono occupati di valutare gli effetti della transizione demografica sulle donne della Gambia rurale.

I dati relativi a fertilità e mortalità sono stati confrontati con le informazioni riguardanti altezza e peso delle donne. Le conclusioni del lungo studio hanno portato gli esperti ad evidenziare come maggiore longevità e cambiamenti nella struttura fisica abbiano potuto influire sulla fertilità, con una tendenza alla sua riduzione, che potrebbe essere parte di un percorso evolutivo correlato all’umanità intera e non soltanto alla popolazione specifica della Gambia, nazione dell’Africa occidentale.

Anche la fertilità maschile risulterebbe in calo. La causa principale? La mancanza di sonno ed i disturbi del sonno in generale, i quali riuscirebbero ad influire in maniera negativa sulla qualità del liquido seminale, così come evidenziato nel corso di una ricerca condotta presso la University of Southern Denmark. Lo studio in questione è stato pubblicato tra le pagine della rivista scientifica American Journal of Epidemology.

L’autrice della ricerca, Tina Kold Jensen, ha evidenziato come in particolari situazioni di disturbi del sonno la concentrazione di spermatozoi possa rivelarsi inferiore anche del 29% rispetto a livelli normali. Allo studio hanno preso parte oltre 900 giovani danesi di età inferiore ai 18 anni. Da esso è emerso come la qualità e la durata del sonno siano in grado di influire in maniera incisiva sulla concentrazione degli spermatozoi.

Insonnia e disturbi del sonno potrebbero essere correlati ai ritmi di vita moderni ed alla cattiva abitudine di dormire poco e male. Il problema del calo di fertilità negli uomini potrebbe dunque essere risolto da un miglioramenti della qualità del sonno, nel caso in cui esso sia realmente dovuto a ciò. Per quanto riguarda le donne, l’evoluzione ci vorrebbe meno fertili. Sarà davvero così nel nostro futuro?

Marta Albè

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Life Coach, insegnante di Yoga e meditazione. Autrice del libro “La mia casa ecopulita” edito da Gribaudo - Feltrinelli editore.