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Bambini: mangiare poco salva il cervello

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Bambini: accusare qualche volta lo stimolo della fame oggi potrebbe rallentare il declino cognitivo una volta divenuti anziani.

Secondo uno studio della Rush University Medical Center di Chicago pubblicato sulla rivista Neurology mangiare troppo e male da piccoli può accelerare il declino cognitivo in età avanzata.

Gli esperti hanno coinvolto 6.200 75enni di Chicago e hanno chiesto loro di ricordare la loro infanzia sotto vari aspetti (stato socio-economico, difficoltà finanziarie o familiari, condizioni di salute e tipo di alimentazione). Poi hanno misurato quanto le funzioni cognitive come apprendimento e memoria siano state nel tempo compromesse. Se un accenno di declino cognitivo è purtroppo fisiologico con l’avanzare dell’età, gli esperti hanno verificato che nei soggetti che dichiaravano di aver “patito” qualche volta la fame da bambini il declino cognitivo era rallentato di un terzo rispetto alla discesa fisiologica delle performance mentali legata all’età.

La ricerca americana trova conferma nella ricerca che porta la firma Giovambattista Pani dell’Università Cattolica di Roma che ha dimostrato che mangiare poco attiva una proteina “salva-cervello” che lo aiuta a restare in forma rallentandone l’invecchiamento: sarebbe la proteina Creb1, accesa da diete ipocaloriche.

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