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Appendicectomia e donne: non si diventa sterili

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Circa il 7% delle persone che vivono nei Paesi occidentali ha la probabilità di sviluppare un’appendicite nel corso della propria vita. Questa infiammazione dell’appendice, cioè di quella piccola sacca collegata all’intestino crasso, se non curata, può provocare sterilità nelle donne. Ma solo se non curata.

Secondo una nuova ricerca della scozzese Dundee University pubblicata sulla rivista Fertility and Sterility, chi si è sottoposta a un’appendicectomia potrebbe avere, al contrario, maggiore probabilità di rimanere incinta.

Lo studio, che smonta l’assunto comune secondo il quale questa operazione può abbassare le probabilità di una donna di concepire, è stato svolto su un campione di oltre 76mila donne che aveva subito una appendicectomia, le cui cartelle cliniche erano state inserite in una delle più grandi banche dati digitali mondiali, l’inglese General Practice Research Database.

I ricercatori hanno così scoperto che il 39% delle pazienti aveva avuto la prima gravidanza entro 10 anni, un tasso ben superiore rispetto al 28% coloro che non avevano subito l’operazione.

Non stiamo dicendo – spiega il dottor Sami Shimi, un chirurgo che ha lavorato allo studio – che le donne dovrebbero ricevere un’appendicectomia per aumentare le loro probabilità di essere fertili. Piuttosto che i nostri risultati dimostrano che le donne che necessitano di operarsi all’appendicite non dovrebbe preoccuparsi di nessun problema di fertilità. I timori circa l’infertilità dopo l’appendicectomia sono infondati“.

È proprio così che è nato questo studio: “molte delle mie pazienti – continua il chirurgo – credono di poter diventare sterili dopo l’appendicectomia, ma quando ho guardato i rapporti che supportano questa teoria, mi sono accorto che erano davvero deboli. Ecco perché abbiamo deciso di fare uno studio più grande, utilizzando un database di grandi dimensioni“.

Insomma, stare senza appendice, questa sacca muscolare vermiforme che non ha alcuna funzione conosciuta negli esseri umani moderni, ma che si pensa sia stata utilizzata dai nostri antenati per digerire cibo duro, come la corteccia d’albero, non minerebbe affatto la fertilità delle donne!

Roberta Ragni

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Dopo una laurea e un master in traduzione, diventa giornalista ambientale. Ha vinto il premio giornalistico “Lidia Giordani”, autrice di “Mettici lo zampino. Tanti progetti fai da te per rendere felici i tuoi amici a 4 zampe” edito per Gribaudo - Feltrinelli Editore nel 2015.