cucinare la quinoa

Come cucinare la quinoa

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La quinoa è un alimento di origine sudamericana di cui ancora pochi sanno pronunciare il nome e che, soprattutto, pochi sanno cucinare. Largamente impiegata della dieta vegetariana e vegana, la quinoa si sta progressivamente diffondendo anche nei regimi alimentari tradizionali, grazie alle sue numerose proprietà nutrizionali e alla sua versatilità in cucina. Tutto questo nonostante un basso apporto calorico.

Gli esperti considerano questo seme un’alternativa più salutare e completa al riso, al cuscus, al grano spezzato e altre fonti di carboidrati, soprattutto perché, rispetto ad essi, è molto più ricca di proteine e completamente priva di glutine. La quinoa, di cui oggi vengono coltivate diverse varietà che presentano diversi colori, contiene ben nove aminoacidi essenziali ed è ricca di fibre e sali minerali come calcio e magnesio, pertanto si configura come un alimento completo dal punto di vista dell’apporto nutrizionale.

Ecco il metodo più semplice per una corretta preparazione della quinoa.

Come cucinare la quinoa

Le svariate proprietà benefiche di questo alimento sono talmente note soprattutto a vegetariani e vegani che ormai si tende a trascurare la qualità della sua preparazione: molti non sanno che la quinoa può essere un pasto gustoso e saporito, se cucinata nel modo giusto. Le sue qualità sono esaltate al massimo se cucinata in modo da risultare soffice e cremosa, ma con un sapore di noci e una superficie leggermente croccante.

La prima cosa da fare per cucinare la quinoa è sciacquarla accuratamente e poi scolarla in un colino, meglio se i buchi sono piccoli in modo da evitare sprechi. Una volta sciacquata e scolata, si può procedere alla bollitura tenendo presente che per una tazza di quinoa occorre una quantità doppia di acqua. Per la bollitura, in alternativa all’acqua si può usare del brodo vegetale (o di pollo per chi non preferisce la cucina vegetariana), per insaporire.

Per una corretta cottura, occorre portare l’acqua o il brodo ad ebollizione e poi aggiungere la quinoa, mescolare bene e coprire con un coperchio, dunque lasciar bollire per 12-15 minuti senza mai scoprire. Ricordiamo inoltre che la quinoa, una volta cucinata, può essere conservata in frigorifero per circa una settimana, ecco perché se ne può cucinare una grande quantità per poi consumarla nel corso della settimana.

Gli chef di Americàs test kitchen, uno show americano ambientato in una cucina di oltre 230 metri quadri alle porte di Boston, hanno sperimentato la miglior ricetta possibile per gustare la quinoa, precisamente attraverso la modalità di cottura del pilaf. La cottura del pilaf, diversamente da quella della pasta, è un metodo che prevede l’assorbimento del liquido di cottura invece del drenaggio, e dunque richiede una quantità di acqua ridotta.

Ecco come procedere:

Ricetta per un perfetto pilaf di quinoa con spezie e limone

Dosi per 4-6 persone
1 tazza e ½ di quinoa pre-sciacquata
2 cucchiai di burro non salato tagliato in due
1 piccola cipolla tagliata a pezzettini
3/4 di cucchiaino di sale
2 tazze di acqua non pienissime
3 cucchiai di odori freschi a pezzettini
1 cucchiaio di succo di limone

Tostare la quinoa in una padella a fuoco medio-alto per circa 5-7 minuti, mescolando di tanto in tanto fino a quando i semi risulteranno fragranti e si sentiranno frequenti scoppiettii.

Sciogliere il burro a fuoco medio-basso aggiungendo aglio e sale. Cuocere per 5-7 minuti mescolando frequentemente fino a quando l’aglio non sarà morbido e dorato. Portare ad ebollizione, dunque aggiungere la quinoa precedentemente tostata e l’acqua.

Coprire e lasciare cuocere a fiamma bassa per circa 18-20 minuti fino a quando i semi saranno teneri e l’acqua si sarà assorbita, mescolando solo una volta a metà cottura.

Rimuovere la padella dal fuoco e lasciare a riposo per una decina di minuti senza scoprire. Sprimacciare con la forchetta e intingere nelle spezie e nel succo di limone.

Il pilaf di quinoa è pronto per essere servito.

Cosa non fare

Non utilizzare troppa acqua

Quando il consumo di quinoa iniziò a diffondersi, il seme che veniva commercializzato non era sempre completamente asciutto, dunque la sua cottura richiedeva una quantità di acqua maggiore. Diversamente, la comune quinoa che si trova oggi in commercio è generalmente ben essiccata, per cui la quantità di acqua da usare in cottura, specie col metodo di assorbimento, è molto minore. Una quantità di acqua minore consente di ottenere una pietanza più leggera ma più masticabile, e soprattutto elimina il rischio di cottura eccessiva.

Non rosolare in olio prima di cucinarla

La cottura tradizionale del pilaf prevede che il riso venga fatto rosolare in olio bollente prima di procedere alla cottura. Nel caso della quinoa si tratterebbe di un errore grossolano poiché, se rosolata in olio bollente, tende a diventare amara. Ecco perché nella ricetta presentata sopra si è scelto di farla tostare prima di aggiungervi acqua, per favorire lo sprigionamento del retrogusto di noci senza aumentare l’amarezza.

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