La frittura è uno dei piaceri più irresistibili a tavola: patatine dorate, olive all’ascolana, verdure pastellate e crocchette appena tolte dall’olio fanno gola a chiunque. Tuttavia, è importante ricordare che friggere non è un metodo di cottura “leggero” e, se fatto nel modo sbagliato, può aumentare i rischi per la salute. Per questo motivo, la scelta dell’olio migliore per friggere diventa fondamentale.
Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha chiarito meglio quali siano gli oli più adatti alla frittura e quali invece andrebbero evitati. Vediamo insieme come riconoscere l’olio migliore per friggere e alcuni consigli pratici per rendere la frittura più sicura e digeribile.
Indice
Perché la scelta dell’olio migliore è fondamentale
Un buon olio non solo migliora il sapore della frittura, ma soprattutto riduce la formazione di sostanze nocive. Infatti, a temperature elevate i grassi possono decomporsi e produrre composti tossici. Il parametro che ci aiuta a valutare la resistenza di un olio è il punto di fumo, ossia la temperatura massima che può raggiungere prima di bruciare e degradarsi.
Più alto è il punto di fumo, più l’olio è adatto a friggere. Per questo motivo non tutti gli oli presenti in commercio sono indicati per la frittura.
Punto di fumo degli oli più usati
Ecco i principali oli da cucina con i loro punti di fumo medi:
- Olio di palma raffinato: circa 240°C
- Olio extravergine di oliva: circa 200-210°C
- Olio di arachide: circa 180-190°C
- Olio di cocco: circa 175-180°C
- Olio di mais: circa 160-170°C
- Olio di girasole raffinato: circa 160°C (meno di 130°C se non raffinato)
Gli oli raffinati hanno in genere un punto di fumo più elevato rispetto a quelli non raffinati e sono quindi più resistenti al calore. Tuttavia, l’olio extravergine di oliva rimane una delle scelte migliori per friggere grazie alla sua stabilità e al suo profilo nutrizionale.
Olio extravergine d’oliva: la scelta migliore
Secondo diversi studi e le raccomandazioni nutrizionali più recenti, l’olio extravergine di oliva è tra le migliori opzioni per la frittura domestica. Nonostante abbia un punto di fumo leggermente inferiore ad alcuni oli raffinati, è ricco di antiossidanti naturali che lo rendono più stabile alle alte temperature e ne preservano le proprietà nutrizionali.
Inoltre, conferisce un gusto caratteristico e piacevole agli alimenti fritti, soprattutto se si tratta di verdure, carne o pesce.
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Quali oli evitare per friggere
Non tutti gli oli sono adatti alla frittura. In particolare:
- Olio di girasole non raffinato: ha un punto di fumo molto basso e si degrada facilmente.
- Olio di colza: poco stabile alle alte temperature.
- Oli ricchi di omega-3 (come lino o canapa): preziosi per la salute, ma inadatti alla frittura perché si deteriorano rapidamente.
Gli omega-3 sono grassi essenziali importantissimi, ma andrebbero assunti da alimenti crudi (pesce azzurro, semi, frutta secca) o da oli usati a crudo, mai in frittura.
Consigli pratici per una frittura più sana
- Non superare la temperatura ottimale (170-180°C) per evitare la formazione di sostanze tossiche.
- Non riutilizzare più volte lo stesso olio, oppure filtrarlo con cura se proprio necessario.
- Non salare i cibi prima della frittura: il sale accelera la degradazione dell’olio.
- Asciugare bene gli alimenti prima di immergerli nell’olio bollente per evitare schizzi e abbassamenti di temperatura.
- Mantenere l’olio al riparo da luce e calore per conservarne meglio le proprietà.
Smaltimento corretto dell’olio usato
Un aspetto spesso trascurato riguarda lo smaltimento dell’olio esausto. Mai gettarlo nel lavandino: inquina l’acqua e danneggia le tubature. Bisogna raccoglierlo in un contenitore e conferirlo negli appositi punti di raccolta del proprio comune.
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FAQ – olio migliore per friggere
Qual è l’olio migliore per friggere?
L’olio extravergine di oliva e l’olio di arachide sono tra i migliori per friggere, grazie al loro punto di fumo elevato e alla stabilità alle alte temperature.
Che cos’è il punto di fumo e perché è importante?
Il punto di fumo è la temperatura alla quale un olio inizia a decomporsi e a produrre sostanze tossiche. Più è alto, più l’olio è adatto alla frittura.
Posso riutilizzare l’olio per più fritture?
È possibile, ma solo filtrandolo accuratamente e conservandolo al riparo da luce e calore. Tuttavia, è meglio evitare riutilizzi eccessivi per ridurre la formazione di sostanze nocive.
Quali oli dovrei evitare per friggere?
Oli con basso punto di fumo, come olio di girasole non raffinato, olio di colza o oli ricchi di omega-3 come lino o canapa, sono poco adatti alla frittura.
Come posso rendere la frittura più sana?
Friggere a temperature controllate, non riutilizzare oli degradati, asciugare bene gli alimenti prima di immergerli, salare solo dopo la cottura e usare oli stabili come extravergine d’oliva o arachide.
Come smaltire correttamente l’olio usato?
Raccogliere l’olio in un contenitore chiuso e conferirlo nei punti di raccolta del proprio comune. Non versarlo mai nel lavandino.
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La frittura, se fatta occasionalmente e con le giuste accortezze, può rimanere un piacere della tavola senza diventare un rischio per la salute. La scelta dell’olio giusto è il primo passo per rendere i fritti più leggeri e sicuri. Tra tutte le opzioni, l’olio extravergine di oliva e l’olio di arachide si confermano tra i migliori per stabilità e gusto.
Con qualche attenzione in più – dalla temperatura al corretto smaltimento – potremo continuare a dire sì ai fritti, senza troppi sensi di colpa. Buon appetito!