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Caffè: il consumo di caffeina può essere letale?

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Il consumo di caffeina può essere causa di morti premature ed il potere letale di tale sostanza è stato finora sottovalutato. È quanto sostenuto da parte del dottor Jack James, direttore della rivista scientifica Journal of Caffeine Research e del dipartimento di psicologia dell’Università di Reykjavik, in Islanda.

A suo parere, il consumo di caffeina dovrebbe essere sottoposto a severi regolamenti, come in alcuni Paesi del mondo già avviene nel caso di alcolici e sigarette. La presenza di caffeina, oltre che in tè e caffè, è così comune in numerosi alimenti e bevande industriali da non permettere ai consumatori l’esatto controllo dei livelli di assunzione giornaliera di tale sostanza.

Tra i maggiori imputati vi sono gli Energy Drink ed alcune delle più diffuse bibite gassate, il cui contenuto di caffeina è ben noto, sebbene non sempre si badi alla sua quantità, anche nel caso in cui esse vengano offerte ai bambini. Gli stessi Energy Drink vengono spesso offerti ai minori con noncuranza, nonostante possano contenere un elevato quantitativo di caffeina.

Il loro consumo avrebbe condotto al suicidio, dopo aver contribuito a mutarne gli atteggiamenti comportamentali, un bambino di soli 11 anni di nome Tyler Johns nel 2009, in Inghilterra. L’esperto teme che il consumo di bevande e alimenti contenenti caffeina possa provocare morti premature e rappresentare un serio rischio di problemi cardiaci, soprattutto per bambini ed adolescenti.

Sebbene fino a questo momento la caffeina sia stata considerata pressoché innocua, secondo il dottor James ora è giunto il momento di valutare la sua effettiva pericolosità. Proprio per la sua presunta innocuità, non sono mai state fissate indicazioni precise riguardanti il suo consumo limite, ad eccezione delle donne in gravidanza, alle quali viene talvolta raccomandato di non superare la soglia dei 200 mg di assunzione di caffeina quotidiana, al fine di non porre a rischio il proseguimento della gestazione e di evitare che il bambino possa risultare sottopeso. Uno studio condotto nel 2011 aveva posto in luce in proposito come il consumo eccessivo di caffeina potesse ostacolare la gravidanza.

Non mancano inoltre studi correlati alla dipendenza causata dal consumo di caffè, al possibile legame tra consumo di caffeina ed incontinenza maschile ed al fatto che l’effetto energizzante dato da una tazzina di caffè sia soltanto un’illusione.

Fino ad ora, a parere dell’esperto, non sarebbero mai stati fissati limiti di legge riguardo al consumo di caffeina, in quanto la sensibilità a tale sostanza può variare da persona a persona. In alcuni soggetti sono sufficienti minime quantità per generare insonnia, problemi a livello dello stomaco, agitazione, tremori e vertigini.

L’intossicazione da caffeina è considerata una vera e propria condizione clinica da parte della World Health Organisation, ed in Svezia, in un solo anno, la caffeina ha provocato la morte di quattro persone. Una bottiglietta di energy drink può giungere a contenere anche 215 mg di caffeina, superando i limiti di assunzione giornaliera indicati dall’esperto per le donne in gravidanza (200 mg) e per i bambini (75 mg).

Alla luce di tali dati appare giusto interrogarsi sull’effettiva pericolosità dell’assunzione eccessiva di caffeina, soprattutto nei soggetti più deboli, tenendo conto che essa non è presente unicamente in alcune note bevande, tra le quali non deve essere dimenticato il tè, ma anche in alcolici, yogurt, latte aromatizzato, dessert, caramelle, biscotti, merendine, cosmetici, pillole per perdere peso, medicinali e altro ancora.

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Life Coach, insegnante di Yoga e meditazione. Autrice del libro “La mia casa ecopulita” edito da Gribaudo - Feltrinelli editore.