immagine

Celiachia: aumentano le diagnosi, ma i presunti sono di più

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Sono in costante aumento le diagnosi di celiachia in Italia, che si attestano intorno ai 135mila. Tuttavia, si tratta di un numero troppo basso rispetto al numero di celiaci presumibilmente presenti in Italia, se si prende in considerazione il fatto che la celiachia è l’intolleranza alimentare più frequente a livello mondiale e ha una prevalenza stimata dell’1%: in Italia, quindi, i celiaci dovrebbero essere 600mila.

Sono alcuni dei dati contenuti nella relazione 2011 sulla celiachia del ministero della Salute. Dal confronto con i dati del 2010, sarebbero state registrate più di 13mila nuove diagnosi, di cui più di 5mila solo in Lombardia, che risulta essere la regione in cui risiedono più celiaci (la Valle d’Aosta è quella in cui ne risiedono di meno).

La media dell’incremento nazionale è stata del 19%, con i picchi di Lombardia e Sardegna (26%), seguite da Abruzzo (23%) e Provincia autonoma di Trento (22%). In Campania e Sicilia invece l’incremento è stato più basso, rispettivamente con il 9% e l’8%.

La maggior parte delle diagnosi si ha dai 10 anni in su: nel 2011 sono state 116.641 contro le 104.081 del 2010. Nella fascia d’età tra 6 mesi e 1 anno la Campania è al primo posto con 36 bambini celiaci, seguita da Abruzzo (8) e Sardegna (7). Fino ai 3 anni e mezzo invece al primo posto c’è la Lombardia (466), seguita da Campania (280) ed Emilia Romagna (250), mentre fino ai 10 anni e dai 10 anni in su sono Lombardia, Campania e Laziole le 3 Regioni con più residenti celiaci.

Infine, ad essere più colpite sono le donne: nel 2011 i maschi celiaci sono stati 38.655 contro 96.245 femmine.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di Wellme.it per tre anni, scrive per Greenme.it da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania.