punto vita

Come misurarsi il punto vita

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

90-60-90. Sì certo, ci piacerebbe…

Nessun problema per le due misure alle estremità, quei due 90 che in fondo, anche quando vengono superati, non hanno poi un così brutto effetto a livello visivo e salutare.

Superare i 90 cm significa solo essere un po’ più formose, no? E da che mondo è mondo le forme nei punti giusti non sono mai un difetto.

È quel numerino irraggiungibile nel mezzo che molte di noi temono come la propria suocera. Non disperate: 60 centimetri di girovita li hanno solo le modelle e le donne particolarmente minute (che tra l’altro stentano di solito a raggiungere i 90 cm richiesti a fianchi e seno). L’italiana media i 60 cm li ha visti tra i 12 e i 14 anni, e poi li ha rivisti solo nelle foto scattate durante quella gita a Venezia fatta alla medie.

Misurare la propria circonferenza vita però, per quanto doloroso, è molto importante. La temutissima misura può infatti essere indice di obesità se supera una certa soglia, e in particolare 80 cm per le donne e 94 cm per gli uomini. Oltre questa soglia è bene farsi controllare dal medico il livello di colesterolo, gli zuccheri nel sangue e i livelli di pressione arteriosa. Bisogna però saper prendere le misure nel modo corretto per evitare inutili corse dal medico. Ecco qui come effettuare la misurazione in poche, semplici mosse.

– Mettete a nanna i bambini, sintonizzate la tv su Sky Sport per tenere a bada vostro marito, date da mangiare al gatto e spegnete il cellulare.

– Chiudetevi a chiave in bagno e toglietevi tuta da sci, giaccone, maglione di lana, camicia, maglia della salute e mutandoni contenitivi. Insomma spogliatevi.

– Indossate velocemente la vestaglia e nell’ordine: uscite da bagno, fornite il bicchiere di latte che pretende vostro figlio prima di dormire, fate uscire il gatto che probabilmente morirà se non potrà farsi il suo giretto serale in giardino, spiegate a vostro marito che quel biiiip che l’ha disturbato durante la visione è solo un elettrodomestico chiamato la-va-sto-vi-glie che ha finito di fare i piatti, e tornate in bagno.

– Spogliatevi e prendete un metro. Quello pieghevole in legno non va bene! Rimettetevi la vestaglia e uscite quatte quatte da bagno, dirigetevi verso la scatola del cucito e prendete il metro da sarta. Fate molto silenzio perché se qualcuno vi ved… Ok. Fate quel benedetto panino col cotto al marito, fate rientrare il gatto che con le sue urla diperate comincia ad allarmare i vicini, e poi tornate in bagno di corsa.

– Una volta lì prendete il metro e posizionatelo a metà strada fra la parte superiore dell’osso dell’anca (ricordate? quello che sporgeva qualche anno fa…) e la parte inferiore della cassa toracica.

– Ok siete ufficialmente blu. Espirate! La misurazione va presa con l’addome completamente rilassato. Fatto? Bene. Prendete nota della misura e controllatevi.

– Rimettetevi la vestaglia, andate in salotto, recuperate i bambini che stanno guardando la tv seduti accanto al papà (inconsapevole della cosa), metteteli a letto, fate uscire il gatto che si struscia sulla porta, contate alla rovescia 5, 4, 3, 2, 1… e riaprite la porta al gatto (che beccherete con la zampina alzata nell’intento di bussare). Dite buonanotte a vostro marito che si gusta il post-partita, e andate a letto ripromettendovi di chiamare quanto prima l’idraulico, che dovrà tirar fuori un lungo metro da sarta incastrato nel vostro WC.

Simona Redana

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin