Ormone Epo

Ormone Epo: accende la voglia di andare in palestra

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La prova costume si avvicina e per molti la sfida più grande non è tanto seguire una dieta equilibrata, quanto trovare la motivazione per allenarsi. Tra mille impegni quotidiani e la pigrizia che prende il sopravvento, andare in palestra può sembrare un’impresa. Ma se esistesse un modo per aumentare spontaneamente la voglia di fare esercizio? Una recente scoperta scientifica ci dice che forse questo è possibile, grazie a un ormone naturale (noto come Epo) prodotto dal nostro corpo.

Epo: l’ormone che stimola il movimento

Uno studio condotto dall’Università di Zurigo ha portato alla luce un aspetto sorprendente dell’eritropoietina (Epo), un ormone glicoproteico che il nostro corpo produce principalmente nei reni, e in misura minore anche nel fegato e nel cervello. Questo ormone è noto per il suo ruolo fondamentale nella produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo, ma ora si scopre che ha anche un altro effetto interessante: può aumentare la motivazione all’attività fisica.

Secondo quanto riportato dallo studio pubblicato sulla rivista Faseb, l’Epo agirebbe direttamente sul cervello, migliorando l’umore e influenzando i circuiti motivazionali. Questo effetto potrebbe spiegare perché alcune persone trovano più naturale muoversi e allenarsi, mentre altre fanno più fatica a “mettersi in moto”.

Una nuova frontiera per combattere obesità e depressione

La scoperta è particolarmente interessante in un contesto come quello attuale, in cui il sovrappeso e l’obesità rappresentano emergenze sanitarie globali. Secondo l’OMS, nel 2024 oltre il 60% degli adulti europei è in sovrappeso, e quasi un terzo è obeso. Le conseguenze sono ben note: malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, problemi articolari e riduzione dell’aspettativa di vita.

In questo scenario, stimolare l’attività fisica non è solo una questione estetica o legata alla prova costume, ma diventa un’urgenza sanitaria. L’Epo, in questo contesto, potrebbe offrire un aiuto concreto, migliorando l’umore e la motivazione, soprattutto nei soggetti che soffrono di depressione o di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, nei quali è noto che l’esercizio fisico può apportare benefici cognitivi e funzionali.

Le parole dei ricercatori

Max Gassmann, autore principale dello studio, afferma:

“Qui si dimostra che l’Epo aumenta la voglia di fare movimento. Molto probabilmente ha un generale effetto sull’umore di una persona e potrebbe essere utilizzato nei pazienti che soffrono di depressione e malattie correlate”.

Il dottor Gerald Weissmann, Editor-in-Chief di The Faseb Journal, aggiunge con ironia:

“Se non si può mettere l’esercizio fisico in una pillola, forse si può mettere la motivazione a fare esercizio fisico in una pillola. Dal momento che sempre più persone sono in sovrappeso e obese, dobbiamo affrontare il problema da tutte le angolazioni. Forse verrà il giorno in cui trovare una palestra sarà facile quanto trovare un fast food”,

conclude in una nota.

Epo: un farmaco già conosciuto ma in una nuova luce

L’Epo non è una novità nel mondo medico. È già stata riprodotta in laboratorio e utilizzata da anni per trattare l’anemia nei pazienti con insufficienza renale o affetti da tumori sottoposti a chemioterapia. Il suo effetto sulla produzione dei globuli rossi consente un recupero più rapido e una migliore ossigenazione dei tessuti.

Negli ultimi anni, tuttavia, sono emersi anche i suoi effetti neuroprotettivi. L’Epo sembra avere proprietà antinfiammatorie e protettive per il sistema nervoso centrale. Studi sperimentali indicano che potrebbe migliorare le funzioni cognitive e rallentare i danni neuronali in patologie come la sclerosi multipla o la demenza.

Ormoni e motivazione: una rivoluzione in arrivo?

L’idea di stimolare la motivazione all’attività fisica attraverso un trattamento ormonale non è esente da dubbi e criticità. È fondamentale sottolineare che l’Epo, se usata in maniera impropria o a dosi non controllate, può avere effetti collaterali gravi, come l’ipertensione o un aumento del rischio di trombosi. È anche tristemente nota per il suo impiego nel doping sportivo, in particolare nel ciclismo.

Tuttavia, la ricerca scientifica non si ferma. Gli studi futuri potrebbero permettere di isolare solo le funzioni dell’Epo legate al miglioramento dell’umore e della motivazione, evitando gli effetti indesiderati legati alla stimolazione eccessiva dei globuli rossi. L’obiettivo è quello di creare farmaci intelligenti in grado di agire sul cervello, senza intaccare il resto dell’organismo.

Motivazione e stile di vita: conta solo l’ormone Epo?

Se è vero che un ormone può incentivare la voglia di muoversi, è altrettanto vero che l’approccio alla salute deve essere olistico. Nessun ormone può sostituire l’importanza di una sana educazione alimentare, di un’attività fisica regolare e del benessere mentale.

Ciò che questa scoperta ci insegna è che il nostro cervello e il nostro corpo sono strettamente collegati. Se non abbiamo voglia di allenarci, forse il problema non è solo la pigrizia, ma qualcosa di più profondo che riguarda il nostro equilibrio chimico, ormonale ed emotivo. In questo senso, l’Epo e ormoni simili potrebbero rappresentare strumenti di supporto, ma non devono mai diventare scorciatoie o sostituti di un cambiamento di stile di vita.

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Verso una medicina della motivazione?

L’idea di assumere una sostanza che renda più facile allenarsi è certamente affascinante. Ma la vera rivoluzione è nella consapevolezza. Sapere che esistono meccanismi biologici in grado di influenzare la nostra motivazione ci aiuta a capire che non siamo pigri per scelta, e che esistono soluzioni concrete per tornare a prenderci cura del nostro corpo.

Nel futuro, l’ormone Epo potrebbe diventare una risorsa per aiutare persone con gravi difficoltà a riprendere in mano la propria salute, magari affiancata a programmi personalizzati di nutrizione, psicoterapia e fisioterapia. Fino ad allora, però, la miglior ricetta resta ancora la più semplice: un passo alla volta, verso una versione migliore di noi stessi.

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Dopo una laurea e un master in traduzione, diventa giornalista ambientale. Ha vinto il premio giornalistico “Lidia Giordani”, autrice di “Mettici lo zampino. Tanti progetti fai da te per rendere felici i tuoi amici a 4 zampe” edito per Gribaudo - Feltrinelli Editore nel 2015.