Farmaci, un problema di tasse. Sempre più cittadini italiani sarebbero spinti a rivolgersi ai servizi proposti dalla sanità privata, per via dell’aumento dei ticket e delle tasse sui farmaci riscontrato nel corso del 2012, il quale si attesterebbe attorno al 40% secondo il Rapporto Oasi 2012 stilato da parte dell’Università Bocconi e presentato nel corso della giornata di ieri da parte di Fiaso.
Per via di simili aumenti, la sanità pubblica diventa sempre più cara. Il rincaro delle tasse non sarebbe purtroppo bilanciato da un effettivo miglioramento dei servizi offerti ai cittadini. La sanità pubblica sarebbe dunque sempre più in difficoltà dal punto di vista economico, secondo quanto comunicato da parte della Federazione delle Asl italiane.
Rispetto al 2011, per il 2012 viene confermato un rincaro delle tasse sui farmaci corrispondente al 40%. Si tratta di un incremento dovuto sia all’introduzione di nuovi ticket sia all’aumento dei costi dei ticket già esistenti. Le conseguenze? I pazienti che non risultano esenti dal pagamento del ticket sono stati posti di fronte ad un incremento considerevole dei costi da sostenere per esami e visite specialistiche.
Secondo il rapporto Bocconi, vi è dunque la tendenza da parte dei cittadini di rivolgersi alle offerte in merito proposte dai privati, spesso a costi concorrenziali e con la possibilità di evitare le lunghe liste d’attesa della sanità pubblica. Un indice relativo a tale tendenza è rappresentata dalla spesa per la sanità privata nel nostro Paese, la quale è stata calcolata come pari a 30 miliardi di euro. Secondo la Fiaso, esistono comunque possibilità di risparmio all’interno del settore sanità, a partire dall’eliminazione degli sprechi, che non dovrebbe però intaccare la qualità dell’offerta sanitaria resa disponibile ai cittadini.
Marta Albè
Leggi anche:
