Per chi trascorre l’estate in città, la piscina rappresenta spesso l’unico rifugio contro il caldo torrido. È il luogo ideale per rilassarsi, fare sport o trascorrere una giornata con la famiglia.
Tuttavia, dietro a questa apparente oasi di benessere possono celarsi alcune insidie per la salute. Infezioni, batteri, irritazioni cutanee e problemi respiratori sono solo alcune delle problematiche legate a una cattiva manutenzione degli impianti e alla scarsa igiene personale dei bagnanti.
Indice
Pericoli invisibili: le water-wash disease
Gli esperti definiscono le malattie più comuni da piscina con il termine “water-wash disease“, che include congiuntiviti, otiti e infezioni cutanee. Queste patologie si sviluppano a causa della presenza di microrganismi nell’acqua, che possono proliferare anche in condizioni apparentemente innocue.
Come ha spiegato la dottoressa Patrizia Laurenti, docente all’Università Cattolica di Roma:
“A favorire la presenza di microrganismi nell’acqua della piscina, oltre alla cattiva manutenzione degli impianti di depurazione, bastano una temperatura dell’acqua eccessivamente calda e la presenza, in sospensione, di secrezioni nasali, orofaringee e squame cutanee dei bagnanti”.
Il rischio legionella e altri batteri pericolosi
Uno dei rischi più sottovalutati riguarda la Legionella, un batterio che prolifera tra i 20°C e i 45°C, soprattutto negli impianti idraulici poco curati. Se non correttamente trattata, l’acqua delle piscine e delle docce può diventare un veicolo di infezione.
“Un esempio di cattiva manutenzione di una piscina – spiega la specialista – è l’esplosione della legionella, un batterio che si riproduce in acqua calda. Questo microrganismo cresce nell’impianto idraulico e si diffonde anche nelle docce e nei rubinetti”.
Un altro nemico da non sottovalutare è lo stafilococco, responsabile di numerose infezioni della pelle, soprattutto in presenza di ferite o abrasioni. Inoltre, l’uso eccessivo di cloro può provocare reazioni avverse: eczema, prurito, irritazioni oculari e persino difficoltà respiratorie, soprattutto nei soggetti asmatici.
Cloro: alleato o nemico?
Il cloro viene utilizzato per disinfettare l’acqua e abbattere la carica batterica, ma se dosato in modo scorretto può causare diversi problemi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda livelli precisi di concentrazione (tra 0,4 e 1,2 mg/l) per garantire efficacia senza compromettere la salute dei bagnanti. Purtroppo, alcune piscine private o poco controllate eccedono con la disinfezione chimica, aumentando i rischi per la pelle e le mucose.
Come proteggersi in piscina: le regole base
Per godersi la piscina in sicurezza è essenziale rispettare alcune semplici ma fondamentali regole:
- Scegliere strutture a norma: informarsi se l’impianto è sottoposto a manutenzione periodica e se vengono effettuati controlli dell’acqua.
- Fare la doccia prima di entrare in vasca: questo semplice gesto riduce dell’80% la flora batterica transitoria presente sulla pelle.
- Non entrare in acqua con ferite: piccole abrasioni o tagli sono vie d’accesso ideali per i batteri.
- Indossare le ciabatte: proteggono i piedi da funghi e verruche plantari, molto comuni negli spogliatoi e nei bordi piscina.
- Utilizzare occhialini da nuoto: aiutano a prevenire le irritazioni e le congiuntiviti da cloro.
Igiene personale: un gesto di rispetto verso gli altri
La salute in piscina è un gioco di squadra. Oltre alla qualità dell’impianto, anche il comportamento dei singoli bagnanti incide sulla sicurezza generale. È importante educare adulti e bambini a lavarsi prima del bagno, a non urinare in vasca, a usare costumi puliti e a non condividere asciugamani o ciabatte. Insegniamo ai più piccoli l’importanza dell’igiene con esempi concreti e spiegazioni semplici.
Attenzione alle piscine per bambini
Le piscine gonfiabili o quelle dedicate ai più piccoli, se non correttamente pulite, possono diventare veri e propri “brodi di coltura” per virus e batteri. In questi ambienti, dove i bambini tendono a giocare e a immergersi con la testa, è ancora più importante svuotare e igienizzare frequentemente l’acqua, oltre a usare prodotti disinfettanti delicati e atossici. Evitare la balneazione in caso di raffreddore, diarrea o malattie cutanee è fondamentale per prevenire il contagio.
Piscina e occhi: congiuntivite in agguato
Una delle patologie più diffuse tra i frequentatori abituali delle piscine è la congiuntivite irritativa, causata dal cloro o da altri disinfettanti presenti nell’acqua. Si manifesta con bruciore, arrossamento e lacrimazione. Per prevenire questo problema si consiglia l’uso di occhialini e il risciacquo accurato degli occhi dopo il bagno. In caso di sintomi persistenti è bene evitare di immergersi e consultare un medico.
Il ruolo delle autorità sanitarie
In Italia, la normativa regionale e i controlli delle ASL disciplinano le condizioni igienico-sanitarie delle piscine aperte al pubblico. Tuttavia, la responsabilità della corretta gestione spetta al gestore della struttura, che deve garantire la sicurezza dei bagnanti attraverso monitoraggi regolari, manutenzioni tecniche e registrazioni dei parametri chimici e microbiologici.
Leggi anche: Rifiuti fecali in piscina: la scoperta del centro americano CDC
La piscina può e deve rimanere un luogo di benessere e svago, ma solo se frequentata con consapevolezza. Scegliere strutture affidabili, rispettare le regole di igiene e adottare piccoli accorgimenti personali permette di prevenire rischi anche gravi per la salute. Un’estate sicura inizia sempre dalla prevenzione.