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Una nuova legge per difendere gli animali

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Un piccolo passo per la difesa degli animali, un gran passo per la civiltà. È così che potrebbe essere definita la legge per la difesa degli animali approvata dalla Camera dei Deputati quest’autunno.

Finalmente, in Italia un atto risoluto per combattere i trafficanti di cuccioli e maltrattatori di animali.

Ora per contrastare il crudele fenomeno del commercio illegale di animali, non saranno solo sanzionati i trafficanti di cuccioli e cani ma anche chi introduce illecitamente animali da compagnia anche se non a scopo di lucro e senza alcuna attività organizzata alle spalle. In quest’ultimo caso la pena prevista è il pagamento di una sanzione amministrativa dai 100 ai 1000 euro.

Inoltre, è prevista una pena da 500 a 1000 euro per ogni animale introdotto nel territorio nazionale in violazione della legislazione vigente e quindi in assenza delle necessarie certificazioni sanitarie e, se richiesto, di passaporto individuale.

E non solo, la Legge prevede sanzioni amministrative accessorie per il trasportatore o il titolare di un’azienda commerciale che violi più volte l’articolo di introduzione illecita. Si va dalla sospensione dell’esercizio dell’attività da uno a tre mesi, fino alla revoca nei casi più gravi. Quando l’illecito viene commesso con un veicolo immatricolato all’estero, la legge dispone l’applicazione dell’articolo 207 del Codice della strada, ovvero se il trasgressore non paga immediatamente la sanzione in misura ridotta è disposto il fermo amministrativo del veicolo.

Importante anche l’aumento delle sanzioni previste nel Codice penale per i reati di uccisione e maltrattamento di tutti gli animali. La previsione della reclusione passa “da tre a diciotto mesi” a “da quattro mesi a due anni” nel caso dell’uccisione, da “tre mesi a un anno” a “da tre a diciotto mesi“, la previsione della multa passa invece “da 3000 a 15000 euro” a “da 5.000 a 30.000 euro ”.

Commenta Gianluca Felicetti, Presidente della Lav: “Un mercato illegale da 300 milioni di euro l’anno giocato sulla pelle dei quattro zampe e di ignare famiglie, sviluppatosi finora anche con gravi rischi sanitari in normali circuiti grazie a una rete di coperture, per la mancanza di una normativa efficace di contrasto” e aggiunge Ilaria Innocenti, responsabile nazionale settore cani e gatti della LAVIl nuovo reato, ottenuto grazie alla proposta presentata due anni fa dal Ministro degli Esteri Frattini con il Sottosegretario alla Salute Martini e il sostegno dei parlamentari dell’Intergruppo animali, prevede la reclusione da tre mesi a un anno e la contestuale multa da 3.000 a 15.000 euro. Sarà quindi perseguito chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, reiteratamente o tramite attività organizzate, introduce, trasporta, cede o riceve cani o gatti privi di sistemi di identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie e non muniti, ove richiesto, di passaporto individuale. Un’aggravante è prevista se i cani o i gatti introdotti illecitamente sono cuccioli di età accertata inferiore a dodici settimane o provengono da zone – come i Paesi dell’Est – sottoposte a misure restrittive di polizia veterinaria per evitare la diffusione di patologie come la rabbia”.

Un successo per la Lav, che già nel 2008 aveva lanciato la campagna “Rompiamo le scatole ai trafficanti di cuccioli”.

Lorenzo De Ritis

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