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Miopia: colpa di un gene. Un giorno non saremo più quattrocchi?

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Un gene responsabile della miopia? Pare di sì. Lo rivela uno studio pubblicato su Nature Genetics 1 col quale i ricercatori del Duke University Medical Center in Nord Carolina affermano che il difetto di vista dipende da un’alterazione del RasGRF1.

Si tratta di un gene che si trova nella retina e nei neuroni, importante per la messa a fuoco e per la memorizzazione delle immagini.

L’esperimento è stato fatto su un campione di 13.414 persone di origine caucasica per identificare delle piccole variazioni del gene in corrispondenza a errori di messa a fuoco. In seguito, quei difetti visivi che i ricercatori avevano previsto osservando nell’uomo la modificazione del gene RasGRF1, li hanno stati riscontrati anche in un gruppo di topolini.

Afferma Terry Young, coordinatore della ricerca “Ora che abbiamo identificato RasGRF1, possiamo studiare un nuovo meccanismo molecolare per prevenire la più comune causa di disabilità visiva“.

Una grande scoperta se snoccioliamo un po’ di dati: la miopia, difetto in continuo aumento, è in forma lieve nella maggior parte dei casi, ma nel 2-3% delle persone può causare un distacco della retina, glaucoma, emorragia maculare e cecità. In più, secondo recenti stime, in Italia un adolescente su 4 è miope, in Gran Bretagna lo è circa un terzo delle persone, in Giappone due terzi degli adolescenti sono miopi e a Singapore l’80% dei 18enni maschi reclute dell’esercito hanno già questo difetto.

Adesso sta ai ricercatori capire come il gene RasGRF1 interagisca con la crescita dell’occhio. “Non è abbastanza per la fine degli occhiali, ma chiaramente la speranza è che (un giorno) saremo in grado di bloccare i percorsi di genetica che causano la miopia“, conclude uno degli autori della ricerca, Christopher Hammond del King’s College di Londra.

Germana Carillo

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di Wellme.it per tre anni, scrive per Greenme.it da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania.