Danni all’udito se si usa troppo il cellulare. A sottolinearlo è una ricerca condotta all’Università di Vienna – pubblicata su Occupational and Environmental Medicine – secondo cui un uso costante del telefono mobile per più di 4 anni raddoppia la probabilità di acufene, quel fastidioso ronzio che si percepisce nell’orecchio anche in assenza di suoni esterni.
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Lo studio viennese e i suoi risultati
I ricercatori hanno coinvolto 200 volontari: 100 persone affette da acufene e 100 individui sani. Hanno poi confrontato l’utilizzo dei cellulari nei due gruppi. Il risultato è stato immediato e inequivocabile: usare il telefonino per soli 10 minuti al giorno aumentava il rischio di sviluppare acufene del 70%. Se invece si superavano le 160 ore complessive di utilizzo, la vulnerabilità saliva al 60%. L’utilizzo continuativo del cellulare per oltre 4 anni, invece, raddoppiava addirittura il rischio.
Possibili cause: postura o onde radio?
Le origini dell’acufene non sono ancora del tutto chiare. Da tempo è associato all’esposizione prolungata a rumori forti o a traumi alla testa, ma ora emergono nuove ipotesi. Secondo i ricercatori viennesi, ci sono due possibili meccanismi che potrebbero spiegare l’effetto dei cellulari:
- La postura assunta durante le telefonate potrebbe limitare il flusso sanguigno a una specifica area del cranio, influenzando l’orecchio interno.
- Le onde elettromagnetiche emesse dai dispositivi mobili potrebbero interferire con la coclea, l’organo responsabile della trasmissione dei suoni al cervello tramite impulsi elettrici.
Cos’è l’acufene e perché è così diffuso
L’acufene, noto anche come “tinnitus”, è la percezione di suoni (ronzii, fischi, sibili) non legati a stimoli esterni. Può essere temporaneo o cronico, continuo o intermittente, e colpisce milioni di persone nel mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’acufene interessa fino al 15% della popolazione globale, con incidenza maggiore tra gli over 50 ma in crescita anche tra i più giovani.
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Smartphone e salute uditiva: un rischio moderno
Nel 2010, epoca della ricerca viennese, l’uso del cellulare era già ampiamente diffuso. Oggi, con smartphone sempre più avanzati e il tempo trascorso al telefono in costante aumento, il problema rischia di aggravarsi ulteriormente. Secondo recenti dati, trascorriamo in media oltre 3 ore al giorno con lo smartphone tra le mani, spesso con l’auricolare o l’altoparlante attivato, esponendo il nostro sistema uditivo a stimoli costanti.
I nuovi rischi legati ai dispositivi wireless
Oltre alle chiamate tradizionali, oggi gli utenti usano i cellulari per ascoltare musica, guardare video, partecipare a videochiamate o seguire podcast. L’uso prolungato di auricolari Bluetooth o cuffie ad alto volume può contribuire all’insorgere di disturbi dell’udito, tra cui l’acufene, soprattutto in ambienti rumorosi dove il volume viene alzato per sovrastare il rumore di fondo.
Come proteggersi dal rischio acufene
Alcuni comportamenti preventivi possono ridurre i rischi legati all’uso del cellulare e preservare la salute uditiva:
- Limitare il tempo delle telefonate, preferendo messaggi o email per comunicazioni non urgenti.
- Usare il vivavoce o cuffie con cavo, evitando gli auricolari wireless per lunghi periodi.
- Alternare l’orecchio durante le chiamate per evitare un sovraccarico unilaterale.
- Tenere il volume basso quando si ascolta musica o si seguono video con le cuffie.
- Fare pause regolari durante l’ascolto prolungato di contenuti audio.
Quando consultare uno specialista
Un ronzio temporaneo all’orecchio può non essere preoccupante, soprattutto se si verifica dopo l’esposizione a suoni forti (un concerto, un ambiente rumoroso, ecc.). Tuttavia, se il sintomo si ripresenta frequentemente o diventa costante, è importante rivolgersi a un otorinolaringoiatra o a un audiologo. Una diagnosi precoce è fondamentale per valutare l’eventuale presenza di acufene cronico e per escludere patologie più serie.
Trattamenti e rimedi per l’acufene
Non esiste una cura definitiva per l’acufene, ma sono disponibili diversi approcci terapeutici che mirano a ridurre il fastidio e migliorare la qualità della vita:
- Terapia del suono: utilizza suoni di sottofondo (white noise, musica rilassante) per “mascherare” il ronzio.
- Mindfulness e tecniche di rilassamento: utili per gestire lo stress, che può peggiorare i sintomi.
- Apparecchi acustici: nei casi in cui l’acufene sia associato a una perdita uditiva.
- Counseling o terapia cognitivo-comportamentale: per affrontare l’impatto emotivo e psicologico del disturbo.
Usare la tecnologia con consapevolezza
Il cellulare è ormai parte integrante della nostra vita quotidiana, ma il suo uso eccessivo può avere conseguenze anche sull’udito. La ricerca dell’Università di Vienna ha rappresentato un primo passo per capire il legame tra uso prolungato del telefono e acufene. Oggi, con una consapevolezza maggiore e qualche accorgimento, possiamo proteggere la nostra salute uditiva senza rinunciare alla tecnologia.
Ascolta il tuo orecchio: se inizia a fischiare, forse è il momento di mettere giù il telefono.