dipendenza da zucchero

Hai sempre voglia di dolci? Forse c’è qualcosa che non va

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Nonostante le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità consigliano di ridurre il consumo di zucchero al di sotto del 10% dell’apporto energetico totale (5% per l’apporto giornaliero), lo zucchero rappresenta ancora un terzo del nostro apporto calorico.

Negli Stati Uniti, gli zuccheri aggiunti rappresentano fino al 17% dell’apporto calorico totale degli adulti e fino al 14% per i bambini.

Questa overdose di “edulcoranti” potrebbe risultare dannosa per la nostra salute, infatti l’eccesso di zuccheri è una delle principali cause dell’obesità e di molte malattie croniche come il diabete di tipo 2.

Dai cibi pronti, agli energy drink fino ad arrivare ai sughi pronti, gli zuccheri nascosti si trovano in moltissimi alimenti, anche in quelli più inaspettati, apparentemente salati come il pane confezionato.

Complici stili di vita movimentati, spesso tante persone fanno affidamento su cibi veloci e trasformati per pasti e spuntini.

Questi prodotti contengono spesso zuccheri aggiunti, costituendo una grande parte dell’apporto calorico giornaliero.

Consumare troppi zuccheri aggiunti, soprattutto dalle bevande zuccherate, aumenta il rischio di aumento di peso e può portare all’accumulo di grasso viscerale.

Recenti studi scientifici hanno dimostrato la correlazione che c’è tra gli eccessi di zucchero e l’insorgenza di acne: una dieta ricca di carboidrati raffinati, compresi cibi e bevande zuccherati, è stata associata a un rischio maggiore di sviluppare l’acne.

Ad esempio, uno studio su 2.300 adolescenti ha dimostrato che coloro che consumano frequentemente zuccheri aggiunti hanno un rischio maggiore del 30% di sviluppare l’acne.

Inoltre, il consumo prolungato di zuccheri aumenta la resistenza all’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che regola i livelli di zucchero nel sangue.

La resistenza all’insulina fa aumentare i livelli di zucchero nel sangue e aumenta notevolmente il rischio di diabete.

Una dieta contenente troppi zuccheri può portare a obesità, insulino-resistenza e infiammazione, tutti fattori di rischio per il diabete di tipo 2 e in alcuni casi del cancro.

Gli alimenti ricchi di zuccheri possono avere un impatto negativo sui nostri livelli di energia, provocando un picco di zucchero nel sangue seguito da un senso di stanchezza.

Lo zucchero è protagonista di molte critiche, ma la verità è che è una fonte vitale di energia ed essenziale per la nostra sopravvivenza, ovviamente non tutti gli zuccheri sono uguali.

Il fruttosio che si trova nella frutta e verdura e il lattosio nei cibi ricchi di latticini sono zuccheri naturali di cui non dobbiamo preoccuparci perché questi alimenti contengono anche fibre e calcio.

Ma quando il suo consumo rischia di diventare una vera dipendenza, potremmo essere di fronte a una lampadina di allarme di un problema spesso non diagnosticato, come un affaticamento delle ghiandole surrenali, che porta ad una perdita dell’autocontrollo e alla continua voglia di alimenti ipercalorici.

Il dottor Jacob Teitelbaum ha identificato 4 tipi di dipendenza da zuccheri, provocati da cause diverse:

Malfunzionamento della tiroide

Questo soggetto super impegnato, tende a prestare poca attenzione alla preparazione dei suoi pasti, ripiegando spesso su un’alimentazione da fast food, con bevande zuccherine e snack. Ciò causa un affaticamento della ghiandola tiroidea.

La tensione nei muscoli, che non ricevono l’energia di cui hanno bisogno per funzionare, spesso causa forti mal di testa.

Bisogna allora bere molta acqua e sostituire gli snack e i dolci con alimenti integrali come pane, riso, pasta e farina, che mantengono i livelli di zucchero nel sangue stabili.

Infezioni da funghi

Tra queste una delle più diffuse e conosciute è la candidosi, più semplicemente conosciuta come candida.

La candida è un lievito che vive in simbiosi con l’organismo umano, partecipando alla digestione degli zuccheri, anche se in realtà è più corretto definirla un organismo saprofita.

Spesso, le colonie di questi funghi si moltiplicano con l’assunzione di alimenti ed in particolar modo di zuccheri.

È quindi consigliabile ridurre al minimo gli zuccheri e passare ad una dieta a basso indice glicemico con alimenti integrali.

Un valido aiuto può venire dagli integratori probiotici, come lo yogurt, in grado di ripristinare l’equilibrio dei batteri.

Esaurimento surrenale

Consiste nella progressiva diminuzione dell’attività delle ghiandole surrenali che a lungo andare può causare un totale blocco dell’attività funzionale.

L’insufficienza surrenale può essere causata da acuti stati di stress ed è caratterizzata da un basso livello di energia al mattino, che aumenta gradualmente e raggiunge il livello massimo a tarda notte.

Oberate dalle tensioni costanti della vita moderna, le ghiandole possono diventare più lente, causando il desiderio di ingerire zuccheri per produrre più energia.

Bisogna quindi consumare pasti di piccole dimensioni e ad alto contenuto proteico durante la giornata (frutta secca, formaggi o uova).

Menopausa o sindrome premestruale

In menopausa la glicemia può portarsi più facilmente su livelli elevati a causa delle alterazioni ormonali.

I livelli di ormoni estrogeni e progesterone, un ormone steroideo appartenente al gruppo degli ormoni progestinici, possono modificare l’appetito nelle donne, provocando una maggiore produzione di insulina.

Un valido aiuto proviene sicuramente dalla vitamina B6 per combattere spossatezza e malessere.

Gli zuccheri vanno ridotti ma non demonizzati, è doveroso anche concedersi dei piccoli piaceri di gola.

Sapevate che il cioccolato fondente è amico della menopausa?

Fonte: healthline.com | everydayhealth.com

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Laureata in comunicazione e laureanda in giornalismo, sogna di potersi avvicinare sempre di più a questo mondo e scoprirne ogni suo aspetto