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Epilessia: 6 insegnanti su 10 non sanno cosa fare

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Sei docenti su dieci non saprebbero intervenire in caso di crisi epilettiche in aula. È il dato che emerge da un’indagine effettuata dalla Lega italiana contro l’Epilessia (Lice), in occasione della nona Giornata nazionale dell’Epilessia, in programma il prossimo 2 maggio.

In Italia questa patologia colpisce circa 500.000 persone, con 30.000 nuovi casi all’anno. Può manifestarsi ad ogni età e si tratta di scariche improvvise di una serie di neuroni che fanno parte della sostanza grigia dell’encefalo. Nel caso si assista a una crisi epilettica, l’unica cosa da fare è tentare di evitare che la vittima urti contro qualcosa, mettendola in posizione laterale non appena le convulsioni saranno terminate. Al risveglio, il soggetto sarà incosciente e si riprenderà del tutto sono dopo una sana dormita.

Da conoscere sono solo poche regole, eppure l’indagine diffusa dalla Lice e condotta dalla Doxa ha denunciato parecchi aspetti critici delle scuole italiane nei confronti degli studenti colpiti da epilessia. Il 58% degli insegnati ha ammesso di non sapere come comportarsi di fronte a una crisi epilettica e di avere lacune su quale possa essere un intervento appropriato, più del 40% pensa che un bambino epilettico abbia bisogno di sostegno, mentre un insegnante su 4 crede che l’epilessia possa portare a disturbi mentali e comportamentali.

A tale proposito Ettore Beghi, presidente della Lice, afferma che “se è vero che talvolta l’epilessia si manifesta nel bambino in rare forme gravi che comportano rilevanti deficit intellettivi e disturbi comportamentali, è altrettanto vero che il bambino può essere affetto da forme di epilessia assolutamente benigne, compatibili con un rendimento scolastico del tutto adeguato“.

L’indagine della Lice vuole richiamare l’attenzione di tutti gli operatori del settore scolastico, perché è proprio prima dei 20 anni che si ha un picco di incidenza della patologia. Il messaggio, dunque, che proviene dalla Lega contro l’epilessia è che il bambino colpito da una tale malattia non è un diverso e non deve essere considerato tale.

Germana Carillo

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di Wellme.it per tre anni, scrive per Greenme.it da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania.