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Anziani: camminare veloce salva il cuore

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Passo svelto e, se allenati, un bella corsetta al mattino. I nonnini del 2000 dovrebbero tenere a mente questi due semplici consigli.

Già, perché pare proprio che il contrario, ossia camminare lentamente, provochi disturbi cardiovascolari. Ben tre volte in più rispetto a chi una mezz’oretta di footing se la dedica normalmente.

A sostenerlo è uno studio dell’Université Pierre and Marie Curie e pubblicato sul British Medical Journal.

3.208 i volontari, uomini e donne sani di età tra i 65 e gli 85 anni, il campione della ricerca francese. Gli uomini sono stati divisi in camminatori veloci (se coprivano più di 1,85 metri al secondo) e camminatori lenti (se erano in grado di coprire in un secondo solo 1,5 metri). Idem per le donne: camminatrici veloci (1,85 metri al secondo) e camminatrici lente (1,35 metri al secondo).

Dopo 5 anni di osservazione si è visto come i camminatori veloci di tutti e due i sessi erano meno vulnerabili alla morte, sopratutto quella causata da malattie cardiovascolari.

La maggiore difesa per la salute sarebbe dovuta, secondo i ricercatori, allo sforzo fisico che si fa camminando rapidamente, consentendo anche di mantenere un cuore sano. Andare svelti, insomma, aumenta i livelli di colesterolo buono nel sangue e riduce il rischio di malattie cardiache.

Su, nonni, in marcia!

Germana Carillo

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di Wellme.it per tre anni, scrive per Greenme.it da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania.