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Molinette: in Italia la prima radioterapia in 6D

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Si chiama Elekta Axesse ed è il primo sistema in Italia ad effettuare la radioterapia in 6D. Il dispositivo, che si trova nel reparto universitario dell’ospedale Molinette di Torino, consentirà di trattare in un anno dai 300 ai 350 pazienti affetti soprattutto dal tumore al polmone, al fegato, o con metastasi cerebrali.

In cosa consiste? Si tratta di una radioterapia di precisione che utilizza un imaging in 4D. In questo modo, sarà più semplice indirizzare la radioterapia solo ai tessuti malati, preservando quelli sani.

Grazie al posizionamento robotico del lettino in 6D, che comprende tre direzioni e tre angoli, il corpo del paziente potrà assumere l’inclinazione più favorevole al trattamento, permettendo di “mirare” con estrema precisione e con dosi più massicce, al tumore da arrestare, in un numero inferiore di sedute rispetto ad oggi.

Si tratta del sistema pià avanzato fino ad ora in circolazione ed è costato 3 milioni di euro. Umberto Ricardi, direttore del reparto di Radioterapia dell’Ospedale Molinette e professore ordinario di Radioterapia dell’Università di Torino ha commentato: “L’adozione di Elekta Axesse rappresenta un passo di fondamentale importanza per il nostro ospedale e per tutta la rete oncologica Piemonte – Valle d’Aosta, che avrà ora a disposizione un’apparecchiatura dedicata elettivamente a trattamenti stereotassici“.

E ha precisato: “Tale apparecchiatura favorirà ulteriormente lo sviluppo nel nostro centro delle tecniche stereotassiche e della radioterapia di precisione ad alto gradiente di dose. I nostri protocolli terapeutici saranno prevalentemente focalizzati sul trattamento di tumori cerebrali, polmonari ed epatici“.

Un ulteriore passo avanti, che potrà salvare un numero sempre maggiore di vite umane.

Francesca Mancuso

Foto: La Stampa

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Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.