cherofobia

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Cherofobia: sintomi, cause e trattamenti

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La cherofobia è una paura irrazionale della felicità, che porta alcuni soggetti a temere le emozioni positive, credendo che queste siano un presagio di brutti avvenimenti. Questo disturbo è ancora in fase di studio, tanto da non essere considerato una vera e propria patologia di natura psichiatrica. Tuttavia, sempre più esperti di salute mentale stanno concentrando i loro studi su questa fobia, cercando di individuarne le cause e i sintomi.

Cos’è la cherofobia?

Il termine deriva dalla parola greca “chero“, che significa “rallegrarsi”. Un individuo che è affetto da cherofobia ha spesso paura di partecipare ad attività che molti definirebbero divertenti o felici.

Quali sono i sintomi?

Molti psicologi e psichiatri definiscono la cherofobia come una forma di disturbo d’ansia.

L’ansia è un senso di paura irrazionale correlato alla minaccia percepita. Nel caso della cherofobia, l’ansia strettamente correlata alla partecipazione ad attività che si ritiene possano renderti felice, non sapendo affrontare questo sentimento e questo stato emotivo. Queste paure si manifestano nel non voler partecipare a gioiosi incontri sociali come feste, grandi eventi, concerti o comunque attività che altre persone definirebbero felici e divertenti.

Anche se vi sono molti pregiudizi e falsi miti sulla cherofobia, vi ricordiamo che un individuo cherofobico non è una affatto una persona triste o introversa.

Quali sono le cause della cherofobia?

Gli esperti traggono le origini della cherofobia in una serie di traumi legati spesso all’infanzia. In particolare, ad alcuni attimi felici seguiti poi da eventi spiacevoli, che il paziente correla direttamente al suo stato emotivo.

La paura della felicità non è da intendere come timore di essere felici in senso stretto, ma piuttosto come il timore di essere puniti o andare incontro a una forte delusione o stato di infelicità. Si tratterebbe dunque di un meccanismo inconscio di autodifesa che la persona mette in atto per tutelare sé stesso e la propria “zona di sicurezza”.

Un introverso potrebbe avere maggiori possibilità di cadere in sentimenti cherofobici. Questi soggetti sono visti come persone che tendenzialmente preferiscono svolgere attività da soli o comunque con poche persone alla volta. Sono spesso visti come riflessivi e riservati. Possono sentirsi intimiditi o a disagio in contesti di gruppo, luoghi rumorosi e luoghi con molte persone.
I perfezionisti sono un altro tipo di personalità che può essere associato alla cherofobia.

Questi possono percepire la felicità come una caratteristica solo delle persone pigre o improduttive. Di conseguenza, potrebbero evitare attività che potrebbero portare loro felicità perché queste attività sono viste come improduttive e impossibili da tenere sotto il loro stretto controllo.

Come si può trattare la cherofobia?

Il primo passo per individuare il problema e poter affrontarlo senza che questo intacchi la qualità della vita è rivolgersi ad un terapeuta per comprendere la fonte del disagio. Il percorso può seguire queste strade:

  • Terapia cognitivo-comportamentale: attraverso essa il paziente viene portato a riflettere riguardo i possibili cambiamenti da attuare;
  • Tecniche di rilassamento: al fine di alleviare i sintomi maggiori legati all’ansia che il paziente prova quando viene esposto a eventi o sentimenti di cui ha il timore;
  • Esposizione a eventi che possano innescare forti emozioni positive e dimostrare pertanto che la felicità non comporta per forza fatti spiacevoli, che dietro la fortuna non c’è una catastrofe, e che ognuno merita di essere felice senza temere di esserlo.

Ci teniamo a ricordare però che non tutti coloro che hanno un’avversione per la felicità hanno necessariamente bisogno di cure e terapie. Delle persone si sentono più felici e più sicure quando evitano la felicità. A meno che la cherofobia non interferisca con la propria qualità di vita personale, lavorativa e sentimentale potrebbe non esserci il bisogno di alcun trattamento.

La cherofobia è arrivata anche sul palco di XFactor 2018 in cui una giovanissima Martina Attili, 16 anni, ha raccontato senza paura la sua vita a braccetto con la cherofobia, sdoganando il tabù che gli adolescenti siano sempre felici e spensierati, cogliendo il favore del pubblico e degli allora giudici del talent, facendo commuovere tutti.

Vi lasciamo con qualche parola del suo testo

“Questa è la mia cherofobia
No, non è negatività
Questa è la mia cherofobia
Fa paura la felicità
Questa è la mia cherofobia
Ma tu resta”

Fonte: healthline.com

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Laureata in comunicazione e laureanda in giornalismo, sogna di potersi avvicinare sempre di più a questo mondo e scoprirne ogni suo aspetto