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Città inquinate? Ma anche la casa lo è

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A quanto pare, semplici attività quotidiane come cucinare, accendere il camino o, semplicemente, fumare una sigaretta, renderebbero molto più nociva l’aria negli appartamenti piuttosto che quella esterna.

In particolare, i soggetti più a rischio sarebbero i pazienti con BPCO (bronco pneumopatia cronico ostruttiva), una malattia polmonare cronica (spesso sottovalutata) che colpisce in Italia più di 2 milioni e 600 mila persone.

Aerare bene le stanze, quindi, è fondamentale, specialmente per tali pazienti. Questo è l’appello del 40° Congresso Nazionale della Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) di Milano. In alcune abitazioni, il livello delle polveri sottili presenti supererebbe addirittura di 40 volte la soglia consentita all’esterno.

Anche considerando questo, arriverà nel 2010 una molecola a somministrazione orale chiamata roflumilast, in grado di migliorare la funzionalità polmonare con un meccanismo d’azione rivoluzionario: essa agisce diversamente dai broncodilatatori, in quanto tratta l’infiammazione alla base della malattia e non primariamente sui semplici sintomi quotidiani.

Recenti studi, fra l’altro, hanno dimostrato che Roflumilast ha prodotto una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante delle complicanze, anche nei pazienti che stavano già assumendo broncodilatatori. Ciò significa che questa molecola potrebbe diventare, nei prossimi anni, l’unica alternativa completamente nuova per il trattamento della BPCO.

In ogni caso, GreenMe fornisce alcuni consigli per ridurre l’inquinamento domestico. Leggere per credere!

Chiara Casablanca

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