La calvizie è un problema estetico e psicologico che affligge milioni di uomini (e sempre più donne) in tutto il mondo. Secondo recenti dati dell’International Society of Hair Restoration Surgery (ISHRS), il 60% degli uomini sperimenterà una forma di perdita di capelli entro i 50 anni.
Le cause possono essere genetiche, ormonali, legate allo stress, a carenze nutrizionali o a patologie più complesse. In molti casi, il diradamento può generare disagio, abbassamento dell’autostima e problemi relazionali. Ma oggi c’è una risposta concreta e duratura a questo disagio: l’autotrapianto di capelli.
Indice
Cos’è l’autotrapianto di capelli
L’autotrapianto (o trapianto autologo) è una tecnica chirurgica avanzata che consente di ripopolare le aree calve prelevando bulbi piliferi sani da una zona donatrice (solitamente la nuca) e impiantandoli nelle zone diradate.
A differenza delle vecchie tecniche, oggi si utilizzano metodologie minimamente invasive, che garantiscono un effetto estetico del tutto naturale, senza cicatrici evidenti e con tempi di recupero molto rapidi.
Perché scegliere l’autotrapianto
- Risultato naturale: i capelli crescono nella direzione giusta e con densità omogenea.
- Soluzione definitiva: i bulbi impiantati sono geneticamente resistenti alla caduta.
- Tecniche moderne: con strumenti di precisione si evitano cicatrici visibili.
- Adatto a uomini e donne: sempre più donne si affidano al trapianto per fronte alta o diradamento diffuso.
Le tecniche più utilizzate nel 2025
Oggi le due tecniche più diffuse sono:
FUT (Strip)
Consiste nel prelevare una sottile striscia di cuoio capelluto dalla zona donatrice, dalla quale si estraggono le unità follicolari. È meno usata rispetto al passato, ma resta indicata per trapianti di grandi dimensioni.
FUE (Follicular Unit Extraction)
La più moderna: i bulbi vengono prelevati uno a uno con strumenti di precisione e poi reimpiantati. Minimizza il trauma alla cute e lascia cicatrici puntiformi quasi invisibili. Oggi è la tecnica di riferimento per la maggior parte dei casi.
Come si svolge un autotrapianto passo per passo
- Visita preliminare: il paziente viene sottoposto a una valutazione dermatologica e tricologica, si verificano le cause della caduta e l’idoneità al trapianto. Si stabilisce il disegno dell’attaccatura e la quantità di bulbi necessari.
- Scelta della struttura: è fondamentale rivolgersi a un centro riconosciuto e autorizzato, con personale medico esperto. Il chirurgo deve essere iscritto all’Ordine e affiancato da uno staff professionale.
- Anestesia locale: il paziente è cosciente ma non sente alcun dolore. Non è necessario il ricovero.
- Prelievo dei bulbi: i follicoli vengono prelevati dalla nuca o dai lati della testa, aree geneticamente resistenti alla caduta. Si possono prelevare da 1500 a oltre 4000 unità follicolari in una sola seduta.
- Preparazione dell’area ricevente: il medico crea dei microfori nell’area da rinfoltire con aghi sottilissimi (anche di 0,7 mm), rispettando l’angolazione naturale di crescita dei capelli.
- Impianto dei bulbi: le unità follicolari vengono impiantate con precisione nei siti predisposti. Questo passaggio richiede competenza estetica e tecnica per un risultato armonico.
- Fase post-operatoria: il paziente può tornare a casa già dopo poche ore. Per i primi giorni sarà necessario seguire semplici indicazioni (niente sport, niente sole diretto, uso di shampoo delicati). Dopo 2-3 settimane i capelli trapiantati cadono (fase naturale), ma già dopo 3 mesi iniziano a ricrescere in modo definitivo.
Risultati: cosa aspettarsi
I capelli trapiantati iniziano a ricrescere tra il terzo e il sesto mese e il risultato completo si osserva dopo circa 9-12 mesi. Il 90-95% dei bulbi attecchisce correttamente e il risultato è permanente. A seconda della situazione, può essere consigliata una seconda seduta per ottenere maggiore densità.
Costi dell’autotrapianto di capelli
Il prezzo varia in base alla tecnica utilizzata, alla quantità di bulbi e alla struttura scelta. In Italia, i costi vanno dai 3000 ai 7000 euro per una seduta. Esistono anche cliniche all’estero (Turchia, Spagna) che offrono tariffe più basse, ma è fondamentale valutare sempre la serietà del centro e la qualità del servizio.
Chi può sottoporsi a un autotrapianto?
Il candidato ideale è un uomo (o una donna) con un’area donatrice sufficiente e stabile, senza patologie dermatologiche attive. L’intervento può essere eseguito anche in giovane età (dai 25 anni in su), ma è preferibile che la perdita di capelli sia già stabilizzata.
Alternative non chirurgiche
Prima di arrivare all’autotrapianto, alcuni pazienti possono provare trattamenti meno invasivi, come:
- Minoxidil: lozione o schiuma da applicare localmente.
- Finasteride: farmaco orale che rallenta la caduta.
- PRP (plasma ricco di piastrine): iniezioni che stimolano la ricrescita dei bulbi.
- Microneedling e mesoterapia: trattamenti di supporto alla ricrescita.
Tuttavia, quando la perdita è avanzata, solo l’autotrapianto può garantire un recupero estetico duraturo.
Vale la pena?
Sì, oggi l’autotrapianto di capelli è una soluzione sicura, efficace e naturale per chi soffre di calvizie o diradamento. I risultati sono visibili, permanenti e non richiedono manutenzioni particolari. L’importante è affidarsi a professionisti qualificati e strutture riconosciute.
Se stai pensando di tornare ad avere una chioma folta, l’autotrapianto può essere il primo passo verso un nuovo te. Basta solo decidere se farti la riga a destra o a sinistra!