Scopri cos'è il Banksying, la strategia di allontanamento graduale che dissolve le relazioni lasciando solo vuoto e confusione emotiva.
Probabilmente l’hai vissuto anche tu: quella persona con cui condividevi momenti importanti inizia a trasformarsi. Non in maniera brusca, ma con una progressione lenta. I messaggi si diradano, gli incontri vengono rimandati, ma la giustificazione è sempre la stessa: troppo impegnato. Percepisci freddezza, eppure tutto sembra procedere normalmente. Fino a quando, senza preavviso, quella persona evapora. Nessun chiarimento, solo un vuoto assordante.
Questo fenomeno ha un nome: Banksying. Ed è più diffuso di quanto immagini.
Il termine deriva da Banksy, l’artista urbano che crea le sue opere nei luoghi più impensati per poi dissolversi nel nulla. Analogamente, chi pratica il Banksying abbandona una storia d’amore attraverso un piano silenzioso, meticoloso. Prima si distacca sul piano affettivo, successivamente elimina ogni elemento condiviso – immagini, menzioni, collegamenti – senza fornire alcuna spiegazione. Anche dopo anni di vita insieme. Nessuna comunicazione conclusiva, soltanto il nulla.
Per chi ne è vittima, l’impatto risulta distruttivo. Perché non realizzi immediatamente che tutto sta crollando. Ti ritrovi a interpretare ogni minimo dettaglio, a interrogarti sui tuoi errori, mentre l’altro ha già elaborato la fine da tempo.
Indice
Un’assenza graduale ma calcolata
Il Banksying non rappresenta un semplice raffreddamento spontaneo. È una strategia deliberata. Si interrompe la comunicazione regolare, si schivano le occasioni di dialogo, si prosciugano i momenti di vicinanza emotiva. Tutto appare nella norma, ma dietro c’è un disegno preciso per sparire senza assumersi l’onere di una conclusione esplicita.
Chi adotta questa modalità ha già preso la sua decisione. Tuttavia manca del coraggio necessario per affrontare una discussione diretta. Così si ritrae progressivamente, scaricando sull’altro il fardello dell’incertezza. Il distacco viene mascherato da affaticamento, da tensioni lavorative, da “momenti difficili”. Ma in verità, rappresenta un metodo per evaporare senza clamore.
Qual è il nodo? L’altra persona non riesce a decifrare ciò che sta accadendo. E questo genera angoscia. Si innesca un circolo vizioso di pensieri ossessivi, si comincia a monitorare compulsivamente i profili online, a riesaminare conversazioni passate, a dubitare di ogni parola pronunciata.
Non esiste più uno scambio autentico. Non ci sono più manifestazioni d’affetto. Ma non viene nemmeno dichiarata una separazione ufficiale. E questa ambiguità consuma, erode, demolisce ogni certezza. È una forma di abuso psicologico muto: non alza la voce, ma incide profondamente.
Differenze tra ghosting e banksying
Diversamente dal ghosting – caratterizzato da una scomparsa improvvisa – il Banksying è un’evoluzione lenta, quasi impercettibile. Inizia con interazioni sempre più distaccate, contatti ridotti al minimo, poi vengono rimossi ricordi digitali e tracce comuni, si mantiene una facciata di normalità, finché un giorno la storia si estingue senza che tu possa nemmeno elaborarla.
Chi ne è colpito rimane sospeso in un limbo. Non comprende se la relazione sia davvero conclusa, se esista ancora spazio per un confronto, se tutto ciò che è stato vissuto fosse autentico oppure no. Questo rende il Banksying più doloroso del ghosting tradizionale, perché ti mantiene nell’ambiguità per periodi prolungati. È come una lampadina che si affievolisce: prima illumina, poi la luce cala, infine solo oscurità.
Numerosi psicologi lo definiscono “abbandono silenzioso affettivo“. Proprio come chi si disimpegna professionalmente pur rimanendo formalmente in servizio, chi applica il Banksying cessa di nutrire il legame sentimentale, senza però comunicarlo. E questo impedisce all’altro di comprendere, reagire, chiudere realmente il capitolo.
Segnali di allarme e strategie di difesa
Esistono indicatori chiari che possono aiutarti a identificare se stai vivendo un Banksying. Eccone alcuni:
- Le risposte diventano progressivamente più asciutte o tardive
- Gli appuntamenti vengono annullati frequentemente con motivazioni evasive
- La complicità fisica ed emotiva si dissolve, ma l’altra persona simula normalità
- Scompaiono i riferimenti pubblici: nessuna interazione online, foto di coppia eliminate
Se osservi che questi comportamenti si manifestano in modo sistematico e senza giustificazioni credibili, fermati. Non si tratta solo di un momento difficile: è una scelta deliberata. Riconoscere la dinamica rappresenta il primo passo verso la liberazione.
Questa situazione non è semplicemente spiacevole, può risultare anche devastante sul piano psicologico. Chi la sperimenta spesso entra in un vortice mentale: monitora ossessivamente i social, si autoaccusa, cerca spiegazioni razionali. Ma non ne trova, perché l’altro ha già voltato pagina – semplicemente, non l’ha comunicato.
Per questo motivo è fondamentale identificare i campanelli d’allarme e, qualora diventino una costante, prendere le distanze. Non per orgoglio personale, ma per tutela emotiva.
Come agire concretamente?
- Analizza: se l’interesse diminuisce mentre le scuse restano superficiali, c’è un problema reale
- Confrontati: senza toni accusatori, ma con franchezza. Esempio: “Percepisco un tuo allontanamento. Possiamo affrontare la questione?”
- Stabilisci limiti: se non ottieni risposte, o se ricevi solo evasività, accetta la decisione dell’altro. “Senza comunicazione, per me questa storia è conclusa.”
Non rappresenta una reazione eccessiva, è semplicemente un modo per salvaguardarti da dinamiche dannose. Nessuno dovrebbe rimanere intrappolato in un rapporto dove l’identità stessa della relazione è diventata indefinibile.
L’intelligenza artificiale come complice della sparizione
Esiste un ulteriore elemento disturbante del Banksying, ovvero la nuova alleanza tecnologica. Episodi recenti documentano persone che, prima di svanire, hanno cercato suggerimenti su piattaforme online, gruppi di discussione o persino tramite intelligenza artificiale.
Strumenti come ChatGPT vengono impiegati per pianificare la tattica ottimale per “congelare” un legame: diminuire gli incontri, evitare dialoghi intimi, coltivare nuove relazioni per dirottare l’energia emotiva altrove.
Esatto, alcune persone orchestrano tutto con largo anticipo, arrivando persino a condividere contenuti sui social mentre stanno già architettando la fuga. E mentre il partner si illude che esista ancora un legame, in realtà è già stato escluso dal progetto di vita.
Questa “scomparsa architettata” non risulta meno lesiva solo perché avviene senza conflitti. Al contrario. È proprio perché è premeditata che genera cicatrici più profonde.
Ricostruire se stessi dopo il vuoto emotivo
Il Banksying non costituisce solo una mancanza di considerazione, è un annullamento affettivo premeditato. Chi lo attua, sceglie di non prendersi la responsabilità di una chiusura esplicita. E chi ne subisce le conseguenze resta senza strumenti interpretativi, in un limbo dove tutto è rimasto incompiuto.
Non rappresenta fragilità cercare sostegno. Condividi l’esperienza con persone di cui ti fidi. Rivolgiti a un esperto, uno psicoterapeuta, un centro d’ascolto. Dare un nome a ciò che hai vissuto è un gesto di cura verso te stesso, non un’esagerazione.
Se cerchi un’immagine efficace per comprenderlo: il Banksying non consiste nello scomparire improvvisamente, ma nello smantellare gradualmente la propria presenza finché dell’affetto rimane solo un mistero irrisolto. E quando una storia diventa un enigma, la soluzione passa dal recupero delle parole. Perché solo attraverso il linguaggio si ricostruisce la propria identità.
Fonte: Psychologytoday