Secondo un nuovo studio pubblicato su Lancet un uomo su 2 nel corso della vita potrebbe contrarre un’infezione da papilloma virus (Hpv), che potrebbe essere a sua volta la causa scatenante di patologie come condilomi, lesioni precancerose e rare forme di cancro.
È per questo che, secondo i ricercatori del Lee Moffitt Cancer Center Research Institute di Tampa (Florida), il vaccino per il papillomavirus (che qui in Italia è offerto gratuitamente alle 11enni perché previene i tumori del collo dell’utero, il secondo tumore più frequente dopo quello al seno), sarebbe un valido strumento anche per proteggere i giovani maschi.
Tesi sostenuta anche dalle tre più importanti società scientifiche – Società italiana di andrologia (Sia), la Società italiana di urologia (Siu) e la Società italiana di andrologia e medicina della sessualità (Siams) – che si occupano di patologie maschili e che oggi si sono riunite a Roma per la presentazione della prima conferenza-consenso sul papillomavirus nei maschi.
Dichiara Vincenzo Gentile, Ordinario di Urologia all’Università La Sapienza di Roma ed ex presidente della Società italiana di andrologia (Sia):
“Dai dati raccolti dal Sistema di sorveglianza delle infezioni sessualmente trasmesse, che fa capo all’Istituto superiore di sanità, emerge che il 73 per cento circa degli uomini italiani con un’età media di 33 anni sviluppa una condiloma tosi”.
Efficace e sicuro anche per gli uomini, il vaccino contro l’Hpv dovrebbe essere esteso
“anche ai maschi di 12 anni e raccomandare a livello regionale l’avvio di programmi a prezzo agevolato come già avviene per le donne”,
afferma Vincenzo Mirone, Ordinario di Urologia all’Università Federico II Napoli.
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Così, mentre negli States il vaccino quadrivalente è già indicato per la prevenzione dei condilomi genitali nei ragazzi fino ai 26 anni e per la prevenzione delle lesioni precancerose e del tumore anale sia negli uomini che nelle donne, in Europa si attende l’estensione, da parte dell’Agenzia Europea del farmaco (Ema), delle indicazioni del vaccino quadrivalente per la prevenzione dei condilomi genitali nei maschi fino a 26 anni e per la prevenzione del tumore anale negli uomini e nelle donne sempre fino ai 26 anni.