esercizio fisico e cancro ai polmoni

Esercizio fisico e cancro ai polmoni: i benefici confermati dalla scienza

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Che l’esercizio fisico sia un toccasana per la salute è ormai universalmente accettato. Tuttavia, negli ultimi anni, l’attenzione si è spostata in modo crescente sui suoi effetti positivi anche in contesti critici come quello del cancro ai polmoni. Se in passato a molti pazienti oncologici veniva semplicemente consigliato il riposo, oggi le linee guida internazionali stanno cambiando: il movimento, se praticato in modo sicuro e guidato, può rappresentare un prezioso alleato durante e dopo le terapie.

Una ricerca guidata dal dottor Jae Kim, primario di chirurgia toracica presso City of Hope – un centro oncologico completo designato dal National Cancer Institute nella California del Sud – ha evidenziato come il corpo non abbia bisogno soltanto di riposo durante il recupero da un tumore polmonare, ma anche di sana attività fisica.

L’esercizio agisce anche a livello cellulare

L’attività fisica agisce sul cancro a livello microscopico, spiega il dottor Kim. Già uno studio del 2017 pubblicato su Cancer Research aveva dimostrato che l’esercizio riduce la capacità dei tumori di crescere e diffondersi, rallentando così le metastasi. A distanza di anni, ulteriori evidenze confermano quanto l’attività fisica regolare possa persino abbassare il rischio di recidiva dopo un intervento chirurgico o un trattamento oncologico.

Oggi l’American Cancer Society e numerose fondazioni internazionali, tra cui la Lung Cancer Foundation of America, raccomandano programmi di esercizio fisico personalizzati già a partire dalla diagnosi, con lo scopo di potenziare l’efficacia delle terapie, migliorare la qualità della vita e ridurre gli effetti collaterali dei trattamenti.

I principali benefici dell’attività fisica nei pazienti oncologici

I vantaggi non si fermano alla semplice prevenzione della progressione tumorale. L’esercizio fisico, anche moderato, offre una lunga lista di benefici collaterali che migliorano concretamente il benessere del paziente:

  • Riduce il rischio di complicazioni chirurgiche. Le operazioni ai polmoni, come le lobectomie, comportano rischi importanti. Una buona funzionalità cardiopolmonare riduce la probabilità di infezioni, polmoniti e trombosi.
  • Favorisce il recupero cellulare. Il movimento attiva meccanismi di riparazione del DNA e riduce l’infiammazione cronica, facilitando la rigenerazione dei tessuti dopo chemio e radioterapia.
  • Migliora i livelli di energia. La stanchezza è uno degli effetti collaterali più diffusi dei trattamenti oncologici. L’esercizio è l’intervento non farmacologico più efficace per contrastare questa condizione.
  • Aumenta la qualità del sonno. Uno studio del British Journal of Cancer del 2016 ha dimostrato che un semplice programma di esercizi domiciliari di 12 settimane può migliorare il sonno in pazienti con cancro ai polmoni.
  • Riduce la rigidità muscolare e articolare. I trattamenti oncologici possono limitare la mobilità, ma l’attività fisica mantiene flessibili le articolazioni e migliora la circolazione sanguigna nelle aree critiche, come spalle e torace.
  • Incrementa la capacità polmonare. Movimenti mirati e tecniche di stretching aiutano il diaframma e i muscoli respiratori a lavorare meglio, favorendo una respirazione più profonda ed efficace.
  • Migliora la salute mentale ed emotiva. Affrontare una diagnosi di tumore ha un impatto psicologico devastante. L’esercizio stimola il rilascio di endorfine, alleviando ansia e depressione.
  • Preserva la massa muscolare. La sarcopenia (perdita di muscoli) è comune durante le cure oncologiche. L’attività fisica aiuta a contrastarla, mantenendo forza e funzionalità.
  • Contrasta le comorbilità. Spesso i pazienti oncologici soffrono anche di diabete, ipertensione o broncopneumopatia. L’attività fisica è utile nella gestione globale della salute.

Quale tipo di attività è più indicata?

Il tipo di esercizio dipende dalle condizioni fisiche individuali. In generale, è bene iniziare con attività leggere e non traumatiche, come:

  • Camminata: è un esercizio sicuro, praticabile ovunque e a qualsiasi età.
  • Esercizi di respirazione e yoga: aiutano il controllo del respiro e riducono lo stress.
  • Stretching ed esercizi di mobilità: fondamentali per recuperare elasticità e contrastare la rigidità post-operatoria.
  • Ciclismo leggero o nuoto: se tollerati, sono ottimi per allenare il sistema cardiovascolare senza impatti eccessivi sulle articolazioni.

Molti ospedali e centri di riabilitazione oncologica offrono oggi programmi di esercizio supervisionato sviluppati da fisioterapisti esperti, con attività adattate a ogni fase della malattia.

Quando iniziare? Subito, se possibile

L’attività fisica dovrebbe essere integrata già nelle fasi iniziali della terapia. Secondo uno studio del 2023 pubblicato su JAMA Oncology, iniziare a muoversi prima dell’intervento chirurgico migliora significativamente i tempi di recupero e riduce i giorni di degenza ospedaliera. Anche nei pazienti sottoposti a chemioterapia o radioterapia, l’attività motoria aiuta a sopportare meglio i cicli terapeutici.

Un nuovo approccio: la prescrizione dell’esercizio

Negli Stati Uniti, il concetto di “exercise is medicine” sta diventando una vera e propria pratica clinica. Sempre più oncologi prescrivono ai loro pazienti non solo farmaci, ma anche esercizi fisici. In Italia, alcune realtà come gli ospedali di Milano, Bologna e Roma hanno avviato percorsi simili, integrando figure professionali come il fisiatra oncologico e il chinesiologo nel team terapeutico.

Leggi anche: Come integrare l’esercizio fisico nella tua routine quotidiana

L’idea che il riposo sia la sola strategia utile per affrontare il cancro ai polmoni è ormai superata. La scienza conferma che muoversi è parte integrante della terapia. Ovviamente, ogni esercizio va adattato al singolo caso e supervisionato da un medico. Ma ciò che è certo è che un corpo attivo è più forte, più reattivo e anche più sereno nell’affrontare un percorso oncologico.

Parlatene con il vostro specialista: anche una semplice passeggiata quotidiana può fare la differenza.

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Basilio Petruzza ha conseguito la laurea triennale in Lettere, indirizzo Musica e Spettacolo, e la laurea magistrale in Dams, indirizzo Teatro-Musica-Danza. È uno scrittore e blogger, ha pubblicato due romanzi e ha un blog.