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Down: tutti a scuola, ma poi il lavoro non lo trovano

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Il 97% dei bimbi Down frequenta regolarmente la scuola dell’obbligo, poi, una volta diventati adulti, rimangono per lo più in casa.

Secondo una ricerca del Censis realizzata nell’ambito del progetto pluriennale “Centralità della persona e della famiglia: realtà o obiettivo da raggiungere?” (avviato dalla Fondazione Cesare Serono), infatti, un adulto Down su 4 non svolge nessuna attività.

Insomma, al termine della scuola (sulla quale il giudizio delle famiglie è generalmente positivo), solo il 31% delle persone con sindrome di Down riesce a collocarsi nel mercato del lavoro.

Quanto ai servizi riabilitativi, invece, il 53% delle famiglie con una persona affetta dalla sindrome si è dovuto muovere autonomamente per trovare la sede adatta e il 40% si è rivolto a strutture private a pagamento. Tra l’abitazione e il centro riabilitativo si parla di grosse distanze soprattutto al Sud, dove si registrano 54,5 km contro i 22 km indicati mediamente nelle regioni del Centro e i 17,2 km del Nord.

Insomma, da un lato sembra che l’attenzione riservata a queste persone si concentri solo sui bambini (senza considerare che crescono!), dall’altro la scarsa disponibilità di soluzioni e strutture pubbliche adeguate richiedono un più forte impegno e interventi concreti da parte di società e istituzioni.

La ricerca ha ricevuto il contributo dell’Associazione Italiana Persone Down.

Germana Carillo

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania