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Diaz: un film per non dimenticare il G8 di Genova

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“Diaz” arriva oggi, venerdì 13 aprile, nelle sale cinematografiche italiane, dopo aver ricevuto dalla censura, che avrebbe voluto vietare la visione del film ai minori di quattordici anni, il visto che decreta la pellicola come adatta ad ogni età. “Diaz” è stato dunque dichiarato un “film per tutti”, in modo da garantire, anche a chi nel 2001 era troppo giovane, di conoscere i gravi fatti di violenza avvenuti a Genova durante il G8.

I film porta la firma del regista Daniele Vicari ed è stato prodotto da Domenico Procacci. “Diaz” verrà distribuito in 240 copie, a seguito dell’interesse che la pellicola è riuscita a suscitare nel pubblico in occasione delle sue anteprime italiane. I film prende il proprio titolo dal nome della scuola, adibita in occasione dell’evento genovese a dormitorio, in cui durante la notte tra il 20 ed il 21 luglio 2001 fecero irruzione trecento poliziotti. Le conseguenze dell’azione furono tragiche e portarono al conteggio di decine di feriti ed all’arresto di poco meno di un centinaio di persone. In breve tempo, le manifestazioni del G8 si erano trasformate da cortei pacifici a scontri violenti, fomentati dalle incursioni dei “black bloc”. Gli arrestati, nel corso degli interrogatori, furono sottoposti a violenze sia dal punto di vista fisico che psicologico, in piena violazione dei loro diritti.

“Diaz”, trasponendo su pellicola il cuore dell’accaduto, ha il fine di non cancellare la memoria dei tragici eventi da cui il G8 è stato costellato, facendo in modo che il ricordo del sangue versato non venga cancellato. “Dont’clean up this blood” sembra dunque essere il sottotitolo più adatto per una pellicola che non mancherà certamente di suscitare accese discussioni tra coloro che il G8 l’hanno realmente vissuto. Se ciò avverrà, lo scopo del regista potrà essere considerato raggiunto.

Marta Albè

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Life Coach, insegnante di Yoga e meditazione. Autrice del libro “La mia casa ecopulita” edito da Gribaudo - Feltrinelli editore.