prurito grattarsi fa bene

Prurito: perché grattarsi fa bene

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Il prurito, questa spiacevole sensazione, ci coglie sempre nei momenti meno opportuni, quando cioè non possiamo far nulla per farlo sparire.

E siccome l’essere umano ha molteplici volti, c’è chi preferisce morire piuttosto che cedere all’istinto della grattatina, mentre ci sono altri che, senza nessun pudore, si esibiscono con soddisfazione e disinvoltura in veri e propri show dal dubbio gusto.

Ma è proprio questo gruppo di persone che, rispondendo al richiamo lanciato dal prurito, offre al proprio corpo un piacevole sollievo, avendo così la meglio sui timidi che invece non assecondano l’istinto mortificando lo spirito. Una ricerca americana ha studiato il prurito arrivando ad affermare che non dobbiamo evitare di grattarci quando ne sentiamo l’esigenza, anzi ci fa molto bene.

Il grattarsi è una risposta del nostro cervello ed è qui che grattandosi, appunto, viene attivata la corteccia prefrontale, cioè il centro neurologico da cui si originano gli atti compulsivi (quelli che non possiamo fare a meno di compiere), e allo stesso tempo vengono disattivate le aree cerebrali che si occupano della percezione delle sensazioni spiacevoli.

In questo modo, il mix di reazioni del nostro cervello fa sì che la piacevole grattatina sia un vero e proprio scacciapensieri: rimuove le “emozioni negative” e ci regala rilassatezza e piacere.

Ma cos’è e da cosa nasce il prurito?

Il prurito è considerato uno stimolo nocicettivo (accanto al dolore, il prurito è la seconda modalità di nocicezione). La risposta ad esso è l’azione del grattarsi e tra essi sono correlati tramite un riflesso spinale. L’origine del prurito è legata all’innervazione della cute dove sono presenti strutture recettoriali dalle quali si propagano gli impulsi nervosi che ci danno la sensazione di fastidio.

In più, ci possiamo grattare sia a causa di fattori esterni – come eczemi, dermatiti, psoriasi, allergie varie, reazioni a farmaci, orticaria, micosi, punture di insetti, eritemi – sia a causa di stimoli interni – come malattie epatiche, diabete, malattie della tiroide, gravidanza, parassiti intestinali. E, come se non bastasse, ci sono casi in cui il prurito è dettato da problemi circolatori o di carattere neurologico. In questi casi, può rappresentare un segnale che indichi la possibile presenza di una patologia specifica.

Dopo questa scoperta possiamo tranquillamente e senza remore vivere i momenti di prurito con delle rilassanti grattatine. Ma occhio sempre a non essere troppo teatrali!

Lazzaro Langellotti

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