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Cioccolata: tentazione per i bimbi, ma attenzione!

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Quando gli si chiede di mangiare la carne, il piccolo afferma tutto convinto “no, basta, non ho più fame“! Si libera dalla costrizione della sedia che lo tiene incatenato anche agli adulti ed ai loro interminabili discorsi per tornare finalmente a giocare.

Appena sulla tavola fanno capolino panettoni e torroni anche il gioco più bello può attendere: l’attrazione dei bambini per i dolci è fortissima.

E così i pezzi di cioccolata, di mandorlato e di ogni altra delizia a base di zucchero scivolano rapidamente dalle mani alla gola. Le prediche e i rimproveri sempre più sconsolati dei genitori, non riescono ad evitare questi eccessi dei loro figli.

C’è da fare attenzione però: qualche dolcetto in più durante il periodo natalizio non è un problema grave. Se il consumo di caramelle, cioccolatini è abbondante durante tutto l’anno, è necessario porre un freno ai propri bambini.

Agli eccessi nei consumi alimentari ed alle loro conseguenze è dedicata la copertina della rivista Valore Alimentare. Come spiega il dottor Sergio Maria Francardo, che fa parte del Comitato Tecnico Scientifico di Medicina Complementare della Regione Lombardia

“La prima regola è evitare gli zuccheri raffinati. È preferibile, invece, consumarli sotto forma di carboidrati a catena lunga come nei cereali integrali biodinamici o biologici che liberano il glucosio nel metabolismo in modo lento e costante. I nostri figli sono abituati a ingerire zucchero raffinato, edulcoranti artificiali, cibi zuccherati e dolcificati con le più svariate sostanze. Sono abituati a un sapore dolce così forte che copre quello dell’alimento in cui viene addizionato. Gli zuccheri provocano nel bambino quel costante senso di fame e insoddisfazione metabolica dovuta al rapido assorbimento che determina poi un calo del glucosio nel sangue, influenzando negativamente lo stato psichico. Molte ipercinesie e molti malumori improvvisi di cui cerchiamo le ragioni psicologiche o che ci portano a colpevolizzarci come educatori non sono altro che ipoglicemie reattive, create da merendine e dolciumi fuori pasto“

Occorre dunque interrompere il circolo vizioso che porta a consumare una merendina dopo l’altra, con il rischio di pesanti ripercussioni che possono coinvolgere persino la sfera psichica ed emotivo – comportamentale del bambino. La soglia di attenzione deve essere elevata anche per quanto riguarda il consumo di alimenti ad alto contenuto di grassi: il rischio di colesterolo esiste infatti anche per i più piccoli ed è necessario prevenirlo con una dieta equilibrata ed un’alimentazione ricca di frutta e verdura, come scrive il dottor Matteo Giannattasio medico agronomo e docente del corso “Qualità degli alimenti e salute del consumatore” all’Università di Padova e consulente del Servizio di allergologia dell’Ospedale San Gallicano di Roma.

Lasciate trascorrere con tranquillità il periodo natalizio, concedendo ai bambini anche qualche dolcetto in più, da considerare però come un regalo per questi giorni di festa. Cioccolatini e merendine devono essere l’eccezione di qualche momento. Per la quotidianità cercate di educare i piccoli al consumo di alimenti genuini. Del resto se l’appetito vien mangiando, il desiderio di cibi salutari viene gustandoli!

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