airc

Airc, al via 5 nuovi progetti: “No ai tagli alla ricerca”

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

La lotta al cancro in Italia ha un nome, ed è quello dell’Airc, l’Associazione italiana ricerca sul cancro, che da anni si occupa di trovare soluzioni e cure per i tumori.

Ma vi è un limite, la mancanza di fondi. Nuovi studi sulle forme più pericolose di tumore alla mammella, sul cancro al polmone o sulle alterazioni di frammenti di Rna sarebbero già ai nastri di partenza, ma secondo quanto riferisce l’Airc, tali riceche potrebbero risentire dei tagli inseriti nella legge di stabilità.

Nel 2009, l’Associazione ha ideato un grande programma scientifico con obiettivi clinici di cruciale interesse, da raggiungere entro 5 anni dall’inizio degli studi. I revisori stranieri dopo aver valutato i progetti, hanno stabilito che 10 meritavano di essere finanziati. Cinque sono già partiti lo scorso aprile, ma altrettanti attendono ancora i fondi già annunciati dai Ministeri competenti.

Ma vediamo quali sono i 5 progetti in attesa.

Il primo è progetto di Giannino Del Sal del CIB di Trieste incentrato sui carcinomi alla mammella e in particolare su un tipo di tumore al seno, detto “triplo negativo”, tra i più aggressivi e soggetto frequentemente a metastasi. Il progetto di Del Sal coinvolge 10 unità operative e 88 ricercatori.

Il secondo riguarda le cellule staminali ed è diretto da Ruggero De Maria dell’Istituto Superiore di Sanità. Grazie alle staminali, si potranno riprodurre in laboratorio i tumori dei pazienti (colon e polmoni) elaborando le potenzialità terapeutiche dei nuovi farmaci. Le unità di ricerca sono 10 e 125 persone i ricercatori coinvolti.

Il terzo progetto è dedicato ancora una volta al tumore alla mammella ed è in corso all’IEO di Milano. Le 11 unità di ricerca formate da 83 persone, coordinare da Pier Paolo Di Fiore sfruttano un metodo già acquisito che permette di isolare le cellule staminali del tumore della mammella.

Il quarto progetto è di Alberto Mantovani della Fondazione Humanitas per la Ricerca di Rozzano (Milano) e ha l’obiettivo di studiare i meccanismi molecolari e cellulari del sistema immunitario contro il cancro per elaborare nuovi metodi diagnostici e terapie migliori per i tumori ematologici, le leucemie e i linfomi. 7 sono le unità operative e 83 i ricercatori.

Infine, il progetto di Pierfrancesco Tassone dell’UNIVERSITÀ “MAGNA GRÆCIA” di Catanzaro coinvolge 7 unità di ricerca e 78 persone e mira a sviluppare nuove terapie dedicate a due neoplasie ematologiche, il mieloma multiplo e la leucemia linfatica cronica.

Piero Sierra, presidente Airc, ribadisce l’importanza dei finanziamenti e spiega il motivo per cui non non devono essere ridotti: “C’è il pericolo che i fondi dal 2011 si abbattano del 75% e che quindi le associazioni ricevano solo il 25% delle donazioni rispetto al passato. Vorrebbe dire quasi dimezzare in un sol colpo i nostri fondi complessivi per la ricerca“.

Ciò che cerchiamo di fare con questi bandi, e abbiamo già pronto quello per il 2011, – continua Sierra – è accorciare la distanza tra il laboratorio e il letto del malato. Ma per verificare le ipotesi sperimentali e grazie a esse dare vita a protocolli di diagnosi e cura abbiamo bisogno di unire le forze, di creare reti che evitino le dispersioni e di individuare centri di eccellenza per i diversi aspetti. Tutto ciò richiede fondi ingenti, che sono arrivati in questi anni e che hanno avviato un processo che è come un treno ad alta velocità. Fermarne o accelerarne la corsa dipende solo da un elemento: la volontà politica“.

Francesca Mancuso

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.