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Antidepressivi in gravidanza: rischio di aborto spontaneo

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Affrontare nove mesi sereni e senza problemi è il sogno di tutte le donne che si trovano all’inizio di una gravidanza.

Può accadere però, purtroppo più spesso di quanto immaginiamo, che se il cambiamento di vita determinato dalla consapevolezza di essere in attesa di un figlio non viene accolto con equilibrio, la futura mamma ne risenta. E talvolta anche in maniera grave. Parliamo di quella forma di malessere e disagio cui è opportuno avvicinarsi in punta di piedi e con rispetto, a maggior ragione se tocca una donna incinta. Parliamo delle forme, più o meno forti, di depressione.

L’interrogativo che ci si pone è: come comportarsi? Che fare? La risposta più immediata, ma anche la meno opportuna e la più rischiosa, è quella di allontanare il disagio, che si manifesta nelle modalità più disparate, facendo ricorso all’uso di antidepressivi. Si tratta di una soluzione radicale, da adottare in generale con cautela, e da vagliare con ancora maggior attenzione qualora si aspetti un bambino. Perché il rischio per il feto esiste, ed è grave. Una ricerca dell’Università di Montreal, in Canada, diretta dalla dottoressa Anick Berard e pubblicata su Canadian Medical Association Journal, dimostra che assumere antidepressivi durante la gravidanza aumenta la probabilità di aborto spontaneo.

Lo studio ha preso in esame 5124 donne colpite da aborto spontaneo durante la gestazione, con l’obiettivo di stabilire una correlazione tra questo fatto e l’assunzione di due particolari antidepressivi, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (Ssri), la paroxetina e la venlafaxina. I risultati dell’indagine sono allarmanti. I ricercatori hanno infatti scoperto che una sola di queste sostanze, presa singolarmente, è in grado di far aumentare del 68% la possibilità di un aborto spontaneo; nel caso venga assunto un cocktail di entrambe le sostanze il rischio aumenta del 100%. La dottoressa Berard commenta i dati alla mano con un invito alla massima prudenza rivolto ai propri colleghi: “Questi risultati, che suggeriscono un effetto di tutta la classe di farmaci, sono significativi dato il numero di soggetti studiati. I medici a cui viene richiesto un trattamento con antidepressivi durante una gravidanza dovrebbero discuterne prima i rischi”.

Il suggerimento che si può dare è quello di cercare di affrontare il delicato problema della depressione durante la gravidanza offrendo alla futura mamma il supporto di una terapia psicologica. La presenza di un terapeuta competente può infatti assicurare un validissimo aiuto per la risoluzione di una difficoltà così delicata in un momento come quello della gestazione, senza implicare l’assunzione di farmaci che possono avere conseguenze pesanti sulla vita del feto.

Francesca Di Giorgio

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