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Emorroidi: ecco una tecnica poco invasiva

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Circa il 10% della popolazione italiana ne soffre, anche se non è certo un disturbo di cui tutti parlano con disinvoltura e che, tra l’altro, proprio per l’imbarazzo che suscita il solo parlarne, talvolta viene trascurato pur compromettendo la qualità della vita di chi ne soffre. Si sta parlando di emorroidi.

Ma, udite udite, voi che avete vergogna dei problemi al vostro fondoschiena e che preferite non sedervi piuttosto che affrontare chissà quali altri dolori chirurgici e post chirurgici, da pochi giorni è stato presentato a Napoli un perfezionamento del metodo mininvasivo fatto apposta per voi!

Già tecnica che va per la maggiore, la emorroidopessi è stata ulteriormente migliorata. Ma di cosa si tratta? Ogni anno, nel nostro Paese, vengono effettuati circa 38.000 interventi chirurgici, il 68% dei quali eseguiti appunto tramite emorroidopessi, che permette di riposizionare il tessuto in eccesso, evitando l’asportazione delle emorroidi. Questa tecnica è stata messa a punto e migliorata ulteriormente grazie al dispositivo chirurgico HEEA con tecnologia DST ™, introdotto sul mercato dal leader mondiale di prodotti per la salute Covidien. La nuova tecnologia è l’evoluzione delle suturatrici meccaniche.

Questa innovativa soluzione – dichiara il Professor Alberto Del Genio, Ordinario della Clinica chirurgica dell’Università di Napoli – garantisce un migliore accesso ai tessuti prolassati grazie alla sua testina rimovibile e un controllo ottimale della strumentazione per il posizionamento della stessa. Favorisce, inoltre, una migliore visibilità al chirurgo, permette di ridurre il sanguinamento, contribuendo a migliorare i risultati dell’intervento”.

L’emorroidopessi, tecnica ideata una decina di anni fa dal medico Antonio Longo e ormai diffusa tutta Europa, si basa sul presupposto che le emorroidi completano la continenza dei liquidi e dei gas e che quindi sarebbe meglio non asportarle. Infatti con questo tipo di intervento si rimuove la parte circolare di tessuto rettale “scivolato” e lo si riposiziona nel posto originario senza togliere nulla. Tramite l’apposita suturatrice circolare, durante l’operazione non si pratica nessuna incisione nell’ano, che ritorna alla sua vita e alle sue funzioni fisiologiche normali.

Già i vantaggi della emorroidopessi – riduzione del dolore post-operatorio, ripristino anatomico e funzionale del canale anale, riduzione della degenza ospedaliera e rapido ritorno del paziente alla normale attività – erano ben noti da anni: questa tecnica operatoria ormai consolidata, è diventata ancora “più agevole grazie a una visione migliorata del campo operatorio stesso consentita dal port e dall’anoscopio trasparenti”.

Ma come mai vengono le emorroidi? Le cause principali sono alimentari (come l’abuso di cibi piccanti o una dieta povera di fibre), fisiologiche (stitichezza, familiarità), ma anche concernenti la pratica di alcuni sport (sollevamento pesi, ciclismo) che causano traumi ripetuti alle strutture interessate. Inoltre, come in ogni patologia, c’entra anche con le emorroidi il carico di stress che si accumula nelle vita frenetica d’oggi.

I rimedi naturali sono la prima regola da seguire per uscirne. Ai primi sintomi anzitutto bere molti liquidi ed evitare quel maledetto peperoncino che il giorno dopo averlo mangiato vi fa star in bagno per ore. Decotti di ippocastano e infusi di malva e malva/limone, pomate all’amamelide e olii alla calendula. E al solito: moderate lo stress!

Se poi non siete amanti dell’erboristeria e dei rimedi naturali, potete sicuramente ricorrere alle innumerevoli pomate farmaceutiche (la famosa Preparazione H) e, soprattutto se i sintomi persistono o peggiorano con l’andare del tempo, avvalervi di tecnologie avanzate: la crioterapia, la legatura, il trattamento laser e ovviamente l’emorroidopessi.

Se allora avete avuto la fortuna (per non dire altro) di beccarvi le emorroidi, non disperate e affidatevi ai rimedi sempre più innovativi che non solo la medicina tradizionale offre. E se proprio il dolore non passa non scordatevi della già nostra consigliata borsa del ghiaccio proprio lì dove non batte il sole: sarà originale ma il sollievo è assicurato!

Valentina Nizardo

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