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Ansia: verso una nuova terapia

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Grazie ad uno studio americano è stato possibile individuare negli inibitori dell’enzima Cox-2 il modo di alleviare i sintomi legati all’ansia. Quest’ultima, come la depressione, affligge una nutrita schiera di persone e, spesso, coesistono. Lo studio statunitense, dunque, promette di curare tali disturbi senza alcun effetto collaterale.

La ricerca è stata condotta dal Vanderbilt Institute of Chemical Biology. Gli esperti hanno scoperto che gli inibitori dell’enzima possono alleviare i sintomi ansiosi. Un risultato interessante vista la possibile evoluzione, ovvero la realizzazione di un farmaco efficace nella cura i disturbi dell’umore.

Lo studio, almeno per il momento, è stato condotto su animali. Nei topi di laboratorio, quindi, si sono modificati chimicamente gli inibitori dell’enzima Cox-2 e si sono attivati gli endocannabinoidi naturali, evitando gli effetti collaterali. Questa classe di farmaci, infatti, provoca problemi gastrointestinali, assuefazione ed altri disturbi.

Il team americano spiega che il corpo umano produce sostanze chimiche che possiedono gli stessi effetti dei principi attivi presenti in alcuni farmaci. Lo studio si è concentrato nella rimozione della loro produzione. Gli endocannabinoidi sono molecole fondamentali naturali nella modulazione di stress e ansia ed in grado di attivare i recettori del cervello. I loro recettori si trovano nel sistema gastrointestinale e in altre parti del corpo.

Il processo chimico può essere attivato nei topi come negli esseri umani e senza alcun effetto collaterale. Un approccio che potrebbe rivelarsi utile anche nella terapia del dolore, nella cura dei disturbi legati al movimento e nella prevenzione del cancro al colon.

Il metodo, dunque, vorrebbe formulare un farmaco che possa stimolare la produzione di endocannabinoidi. Queste molecole, le stesse che vengono stimolate dalla cannabis, possono causare effetti collaterali gastrointestinali e cardiovascolari.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Neuroscience.

Federica Vitale

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