Rob Rhinehart

Rob Rhinehart: il ragazzo che non mangia più cibo

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Non ci sono carni, frutta, verdura o pane. Oltre all’olio d’oliva per gli acidi grassi e al sale da tavola per sodio e cloruro, nulla è riconoscibile come cibo. Perché basta consumare solo le “sostanze nutritive necessarie al corpo per funzionare”.

Con questo obiettivo Rob Rhinehart, ingegnere di Atlanta, ha messo a punto una sostanza inodore, una sorta di cocktail beige, che ha chiamato Soylent.

Il nome si ispira alle gallette a base di carne umana pensate per nutrire gli esseri umani nel film di fantascienza “2022: i sopravvissuti” (“Soylent Green”) del 1973. Certo, in questo caso non c’è davvero alcuna traccia di carne, né umana né animale, ma, secondo il suo ideatore, ci sono comunque tutti i componenti nutritivi necessari per una dieta equilibrata, ma con appena un terzo delle calorie e nessuna delle tossine che contengono molti dei cibi che ogni giorno vengono consumati.

Ma perché Rob Rhinehart ha deciso di non mangiare più cibo?

“È stata una combinazione di cose. Ero a casa per Natale e ho visto un anziano amico di famiglia doversi ricoverare in ospedale dopo aver perso eccessivamente peso. Stava perdendo la forza nelle braccia e aveva serie difficoltà a cucinare. Ho iniziato a chiedermi perché qualcosa di semplice e importante come il cibo non fosse ancora così efficiente, visto che nel nostro mondo moderno ormai tutto è semplificato e ottimizzato. Ho avuto anche uno stimolo nel tentare di vivere nel modo più economico possibile, senza perdere però il beneficio di essere sani. Avevo letto un sacco di libri sulla biologia e ho iniziato a pensare che probabilmente per le nostre cellule trarre le sostanze nutritive da una polvere o da una carota è indifferente”,

racconta Rhinehart in un’intervista con il magazine Vice.

Qual è stato il passo successivo?

Provare la miscela di sostanze nutritive necessarie al corpo, fatta di vitamine, minerali e macronutrienti come aminoacidi essenziali, carboidrati e grassi, senza più toccare cibo per 30 giorni.

“Con mia grande sorpresa, Soylent era piuttosto gustosa e mi sentivo molto energico. Per 30 giorni ho evitato del tutto il cibo e ho controllato il contenuto del mio sangue e le prestazioni fisiche. Le prestazioni mentali sono più difficili da analizzare, ma sento la mente molto più nitida”,

continua nell’intervista il ragazzo, che oggi mangia solo due pasti regolari alla settimana.

“Non doversi preoccupare del cibo è fantastico. Niente supermercato, piatti o dover decidere cosa mangiare, niente conversazioni senza fine che soppesano i meriti relativi di una dieta priva di glutine, di quella chetogenica, paleolitica o vegana. Mi sento liberato da un sacco di fatiche”,

dice ancora l’ingegnere, convinto che la sua magica “pozione” di polveri nutritive possa aiutare a combattere l’obesità e persino la fame nel mondo. Gli esperti, invece, sono molto scettici a riguardo.

Ma Rob spiega:

“è interessante notare come moltissimi accademici, nutrizionisti e biologi mi abbiano contattato e siano stati molto ottimisti. Sono i buongustai del biologico ad avermi detto le cose più brutte”.

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Dopo una laurea e un master in traduzione, diventa giornalista ambientale. Ha vinto il premio giornalistico “Lidia Giordani”, autrice di “Mettici lo zampino. Tanti progetti fai da te per rendere felici i tuoi amici a 4 zampe” edito per Gribaudo - Feltrinelli Editore nel 2015.