ubriacatura

Milano, online il simulatore di ubriacatura

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Sensibilizzare i ragazzi al bere responsabile con un simulatore di ubriacatura. È stato realizzato a Milano dal lavoro di tre istituti, l’Artemisia Gentileschi, l’Ipsia di Monza e l’Itsos Albe Steiner, il “Drunk Simulator“, con il coordinamento dell’Ufficio Scolastico Regionale.

Si tratta di un gioco in grado di far provare le sensazioni provocate dall’eccessivo consumo di alcool. Il gioco, disponibile sul sito www.braindrive.it è composto da 5 livelli diversi, ad ognuno dei quali corrisponde uno stato di ubriachezza, che va dallo 0% fino al 2%.

Scopo del gioco è il banalissimo inserimento di una chiave in una serratura. Facciamo finta che ci siamo fatti una bella bevuta e dobbiamo inserire la chiave per avviare la nostra auto. Niente di più difficile se si è completamente brilli. Il simulatore mostra proprio questo. Più sale il tasso alcolemico, più risulta difficile compiere questa banale azione. Infatti, una volta raggiunto l’ultimo livello, che corrisponde ad un tasso alcolemico di 2,0 grammi per litro, scordatevi pure di infilare la chiave per accendere il quadro.

Il target dell’iniziativa è ovviamente quello giovanile, i ragazzi di età compresa tra i 20 e i 30 anni, che sono le vittime più numerose della guida in stato di ebbrezza. Ad essi si sono rivolti i responsabili del progetto Braindriver, che grazie al portale hanno informare i ragazzi attraverso contenuti multimediali ed interattivi semplici, intuivi e soprattutto veritieri.

Giuseppe Colosio, responsabile dell’Ufficio scolastico regionale, ha già atre idee in mente. Sono in cantiere, infatti, alcuni spot televisivi realizzati dagli stessi ragazzi e una mini-fiction tematica. Ma Milano non è l’unica ad occuparsi del problema. Anche in Friuli, qualche giorno fa, è stato presentato un progetto per le scuole superiori, volto ad educare i giovani sull’importanza della tradizione enogastronomica locale.

Francesca Mancuso

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Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.