immagine

Il tumore della pelle si previene con l’aspirina?

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Era già noto il potere dell’aspirina nella prevenzione del cancro: una dose giornaliera da 75 mg sarebbe in grado di prevenire il tumore allo stomaco, al colon-retto, all’esofago, al pancreas e al cervello. Così come già si sapeva della sua capacità di ridurre la dilatazione dei vasi sanguigni impedendo al cancro di diffondersi nell’organismo.

Ora la novità è che l’aspirina potrebbe prevenire addirittura il tumore della pelle, anche nelle sue forme più aggressive, melanoma compreso. A rivelarlo uno studio effettuato dai ricercatori dell’Università di Aarhus, in Danimarca, pubblicato sulla rivista Cancer da Sigrún Alba Johannesdottir.

Secondo gli studiosi, infatti, chi utilizza l’aspirina – ma anche antidolorifici come i Fans, ibuprofene e simili – gode di una protezione supplementare contro il cancro alla pelle che va dal 13 al 46%. Ovviamente più se ne assume e più la percentuale cresce.

Per arrivare ad un simile risultato i ricercatori danesi hanno analizzato i casi di 18.000 persone alle quali, tra il 1991 e il 2009, era stato diagnosticato un cancro alla pelle, sia melanoma sia forme meno aggressive, come il carcinoma basocellulare e il carcinoma a cellule squamose. Dal confronto di questi soggetti con individui simili per età ed altri fattori ma sani, è emerso che questi ultimi hanno assunto aspirina ed altri antidolorifici nel corso della loro vita con probabilità maggiore rispetto agli ammalati, garantendosi così una protezione fino al 46%. Ovvero dimezzando di fatto il rischio di sviluppare il tumore. La prospettiva migliore riguarda colore che hanno assunto il farmaco per sette anni o più.

Il motivo potrebbe risiedere nell’azione degli antidolorifici nell’arrestare i processi infiammatori, spegnendo quegli enzimi che hanno un ruolo chiave nello sviluppo del cancro alla pelle.

I tumori della pelle che risultano più ostacolati dall’uso di aspirina sono stati carcinoma a cellule squamose e melanoma maligno; sul carcinoma a cellule basali, quello che colpisce maggiormente le zone del corpo esposte al sole (in particolare testa e collo) si è rivelata una minore efficacia.

Ovviamente gli esiti di questi studi non devono portare ad un maggiore utilizzo di tali farmaci che a lungo andare comporterebbero ulcere e gastriti.

Ricordatevi che il miglior modo per prevenire il cancro della pelle resta l’esposizione misurata al sole: in estate mai nelle ore più calde della giornata, e sempre, in questi casi, con opportuni filtri per i raggi UV.

Fabrizio Giona

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Per suggerimenti, storie o comunicati puoi contattare la redazione all'indirizzo redazione@wellme.it