nucleare giappone

Rischio nucleare Giappone e nube radioattiva: no alla psicosi

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Ogni rischio di pandemia porta con sè irrazionali corse ai farmaci: è quanto sta accadendo ora in seguito al timore delle radiazioni provenienti dal Giappone, che un po’ in tutto il mondo sta creando panico e allarmismo.

In particolare, si sta registrando in Italia e all’estero una forte richiesta di farmaci per la profilassi contro l’esposizione radioattiva, soprattutto di quelli a base di iodio o ioduro di potassio, con il rischio di creare danni a chi ne fa uso senza che ce ne sia bisogno.

Tali farmaci vengono infatti somministrati, in caso di incidente nucleare, per saturare la tiroide e prevenire l’incorporazione nella ghiandola di iodio radioattivo. Ma in Italia, ha dichiarato il presidente della FOFI (Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani) Andrea Mandelli, “non esiste un pericolo di esposizione a radiazioni, e l’assunzione di farmaci al di fuori dell’indicazione del medico è da considerarsi irrazionale e pericolosa“.

Molti cittadini cercano di procurarsi queste medicine anche attraverso l’e-commerce, con il rischio di essere truffati e, soprattutto, di assumere farmaci contraffatti. La psicosi generata dalla nube giapponese rischia inoltre di mandare in crisi i ristoranti nipponici: per questo il ministro Fazio ha voluto rassicurare sull’assenza di nocività di sushi e sashimi venduti nel nostro paese che, afferma, vengono confezionati con il pesce pescato in Italia o nel mare del Nord.

L’unica accortezza che si raccomanda è quella di controllare la data di confezionamento della salsa di soia, che deve essere anteriore all’11 marzo, giorno del disastro. Insomma, via libera a cene giapponesi nei nostri ristoranti e mi raccomando: prima di assumere qualsiasi farmaco è bene consultare il medico e rivolgersi poi alle farmacie.

Eleonora Cresci

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin