immagine

Tornare a vedere grazie a un chip sotto la pelle

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Non è più un’utopia grazie ad una ricerca condotta dal dottor Eberhart Zrenner dell’Università di Tubinga in collaborazione con la società privata Retina Implant.

Dopo vari test su pazienti affetti da retinopatie, un 46enne finlandese è riuscito a recuperare parte della vista, riacquistando la visione di oggetti, luci e contorni.

La ricerca, durata circa 2 anni, non aveva dato in un primo momento i risultati sperati, ma, a seguito di alcune modifiche apportate dai ricercatori, si è giunti ai risultati di oggi.

In sostanza, è stata modificata la zona d’impianto del chip, che è stato posizionato dietro la retina, proprio vicino alle cellule degenerate dalle retinopatie. Il chip viene a sua volta alimentato da un dispositivo esterno situato dietro l’orecchio.

Il funzionamento del chip è piuttosto semplice, poiché converte la luce che entra nell’occhio in impulsi elettrici, successivamente inviati al nervo ottico. Tra i volontari che hanno subito l’intervento, quelli con forme troppo avanzate di problemi alla retina non hanno avuto evidenti risultati. È andata diversamente invece ai pazienti con retinopatie meno gravi. Spiega il dottor Zrenner: “La maggior parte dei soggetti è stata in grado di individuare oggetti luminosi, e i risultati migliori sono stati ottenuti quando il chip è stato posizionato dietro la retina, nella zona centrale della macula”.

Miikka Terho, il finlandese che ha beneficiato dell’intervento, ha spiegato: “Quando dopo tre o quattro giorni dall’intervento l’occhio ha cominciato a ristabilirsi ho cominciato a vedere i primi flash di luce. Sono rimasto meravigliato. Poi nei giorni seguenti ho cominciato a vedere sempre più distintamente fino a ora che riesco a leggere distintamente le lettere“.

Francesca Mancuso

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.